
In regime di isolamento nel carcere di Fuorni l’algerino accusato di aver fatto parte di una rete che produceva falsi documenti utilizzati dai terroristi delle stragi di Parigi e Bruxelles
“Non sono un terrorista, non so nulla di terrorismo e neppure di documenti falsi”. Questa l’unica cosa che ha detto Djamal Eddine Ouali, l’algerino arrestato sabato scorso dalla polizia a Bellizzi in esecuzione di un mandato di cattura internazionale emesso dalla magistratura belga. L’uomo, detenuto nel carcere di Fuorni, è rimasto quasi sempre in silenzio dal momento in cui è entrato nel penitenziario, salvo chiedere notizie della moglie incinta. Ouali è accusato di aver fatto parte di una rete che produceva falsi documenti che sarebbero stati utilizzati anche da alcuni terroristi implicati nelle stragi di Parigi e Bruxelles. Ora si trova in regime di isolamento, con controlli frequenti da parte della polizia penitenziaria.