Salerno, la Procura indaga su Ouali. Il pg: “Sospendere estradizione per 60 giorni”

I giudici della corte d’appello riuniti in camera di consiglio per decidere sulla procedura di consegna al Belgio dell’algerino accusato di fornire documenti falsi agli stragisti dell’Isis di Bruxelles e Parigi. In aula la richiesta del procuratore generale: c’è un’inchiesta  per reati contestuali all’arresto

Un colpo di scena all’udienza per l’estradizione di Djamal Eddine Ouali, il 40enne algerino arrestato sabato scorso dalla polizia a Bellizzi con l’accusa di falsificazione di documenti di identità a fini terroristici. Nell’aula bunker del carcere di Fuorni, il procuratore generale di Salerno, dottoressa Russo, ha chiesto una sospensiva di 60 giorni nella procedura di consegna alle autorità del Belgio. La sospensiva è legata a un procedimento penale avviato dalla Procura della Repubblica di Salerno per reati contestuali all’arresto dell’algerino.

Il collegio della Corte di appello di Salerno, presieduto da Claudio Tringali, si è ritirato in camera di consiglio per decidere sulla richiesta di sospensiva formulata dal pg . Oauli ha reso dichiarazioni spontanee davanti ai giudici, ribadendo la sua estraneità ai fatti a partire dal 2013, quando partì da Dubai per il Belgio, dove fondò una società di import-export di abbigliamento da vendere via web. Ouali avrebbe ricordato anche l’ultimo suo viaggio, quello del gennaio scorso, quando decise assieme alla moglie di lasciare il Belgio per vivere in Italia dove ha chiesto il permesso di soggiorno, di essere entrato in Belgio con visto regolare per svolgere l’attività commerciale.

 

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