Salerno, in piazza genitori, docenti e alunni contro De Luca: la Dad non è scuola

Articolate le rivendicazioni presentate dal comitato di lotta

Genitori, docenti e alunni di Salerno contestano la decisione del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca di sospendere la didattica in presenza.

Oggi è stata promossa una iniziativa di lotta in piazza Amendola. Presenti i rappresentanti del coordinamento Scuole Aperte Salerno ma anche i Cobas Scuola ed altre associazioni nate in questi mesi. “E’ mortificante dover ritornare in piazza, siamo sfiduciati e anche un po’ demoralizzati” ha spiegato Gianluca De Martino del coordinamento Scuole Aperte Salerno.

Per noi è una scelta assurda ripensare ancora una volta che la scuola in Didattica a distanza sia la scelta migliore per questa quarta ondata di contagi. Siamo preoccupati – ha aggiunto – per i contagi come tutti i cittadini. Ma siamo convinti che se si va a scuola c’è più controllo. Non a caso noi chiediamo tamponi rapidi gratis per chi va a scuola”.


Un pensiero condiviso anche dai docenti: “Sempre e soltanto i ragazzi della Campania vengono discriminati. Su quali basi? Vogliamo vedere i dati. Adesso siamo qui per dire basta a tutto questo. Invito tutti i genitori a considerare i danni che avranno nel futuro per i nostri ragazzi, saranno sempre quelli della Campania ad avere perso due anni d’istruzione”

Come farà il nostro presidente a dimostrare al Tar che sussistono le condizioni per una chiusura della scuola, se i decreti non prevedono la dad in zona bianca? Come può migliorare la curva dei contagi se a chiudere sono solo le scuole e sono aumentati proprio quando queste erano chiuse? – domandano i manifestanti – Dopo due anni cosa è stato fatto per ritrovarci ancora a questo punto? Siamo stanchi, delusi, arrabbiati ma non intendiamo restare a guardare l’ennesimo tradimento alle nostre figlie e figli.

Il coordinamento ha presentato una serie di rivendicazioni alla giunta regionale e al governo nazionale.

Articolate le richieste presentate alla Regione:


Una medicina territoriale di prossimità che garantisca le tre T (testare, tracciare, trattare), e in particolare il pieno funzionamento  e potenziamento delle Usca; screening periodici protezione adeguati e gratuiti per garantire il rientro a scuola in presenza, continuità, serenità e sicurezza; tamponi gratuiti per tutti: alunni, docenti, personale ATA, famiglie; riorganizzazione del trasporto pubblico, con più risorse; reperimento di spazi ulteriori per le scuole e adeguamento immediato di tutte le strutture esistenti.

Il comitato di lotta ha chiesto al governo centrale e al ministero dell’istruzione; Indicazioni chiare a salvaguardia del diritto all’istruzione che non aggravino le differenze tra Nord e Sud. Centro e periferie, scuole e scuole; assunzione massiccia di personale e risorse necessarie per ridurre il rapporto alunni-classe; presidi di salute per la scuola; indicazioni chiare e tempestive in merito alla valutazione e agli esami di stato.

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