Arrestato un collaboratore del parlamentare ischitano. Eseguite 9 misure cautelari Contestati a vario titolo i reati di associazione per delinquere, turbativa d’asta e corruzione
NAPOLI – Un’ennesima indagine si abbatte sulla politica in Campania. Un’ordinanza di custodia agli arresti domiciliari con richiesta di esecuzione del provvedimento è stata trasmessa al Parlamento nei confronti del senatore Domenico De Siano, coordinatore regionale di Forza Italia. L’inchiesta riguarda appalti per la raccolta dei rifiuti a Ischia e in alcuni Comuni del Napoletano per fatti avvenuti nel 2010. Un’informazione di garanzia è stata emessa dalla Procura di Napoli nei confronti dell’ex presidente della Provincia, Luigi Cesaro, deputato di Fi. Nell’ambito dell’inchiesta è finito agli arresti domiciliari Oscar Rumolo, collaboratore di De Siano e responsabile del servizio finanziario e tributi e del Comune di Lacco Ameno, dal novembre scorso distaccato presso la commissione consiliare regionale della Terra dei Fuochi. L’ordinanza è stata eseguita dalla squadra mobile di Napoli ed è stata emessa dal gip del Tribunale di Napoli, Claudia Picciotti, su richiesta dei pm Maria Sepe e Graziella Arlomede coordinati dal procuratore aggiunto della sezione Reati contro la Pubblica amministrazione, Alfonso D’Avino. A quanto si apprende i reati contestati, a vario titolo, vanno dall’associazione per delinquere alla turbativa d’asta e corruzione.
DE SIANO: “RINUNCIO ALL’IMMUNITA'” – ”Rimetto immediatamente nelle mani del Presidente Berlusconi l’incarico di Coordinatore regionale del partito: non voglio in alcun modo che la mia vicenda possa essere oggetto di strumentalizzazione politica e danneggiare Forza Italia. Rinuncio a qualsiasi prerogativa parlamentare per poter essere giudicato, spero nei tempi più rapidi possibili, da cittadino comune”. Sono le prime dichiarazioni di De Siano, che precisa di non aver “ancora ricevuto gli atti e pertanto” di non conoscere “nello specifico gli addebiti”. “So, però – aggiunge il senatore ischitano – che ho sempre ispirato il mio comportamento politico e istituzionale alla massima correttezza e per questo sono sereno e confido, come sempre, nel doveroso lavoro della magistratura, inquirente e giudicante, verso cui nutro piena e assoluta fiducia”.
I DESTINATARI DELL’ORDINANZA – Nell’ambito dell’indagine, la polizia ha eseguito la misura degli arresti domiciliari nei confronti del senatore Domenico De Siano (sospesa in attesa che l’aula di Palazzo Madama si pronunci sulla autorizzazione chiesta dal gip), di Oscar Rumolo, Responsabile Finanziario del Comune di Lacco Ameno, Vittorio Ciummo, imprenditore, titolare della società Ego Eco srl; disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per gli indagati Salvatore Antifone, già consigliere comunale di Torre del Greco; Vincenzo Rando, Responsabile Ragioneria del Comune di Forio; Giulia Di Matteo, Segretario Generale del Comune di Monte di Procida ed ex Segretario Generale del Comune di Lacco Ameno; Francesco Iannuzzi, già sindaco di Monte di Procida; Carmine Gallo, legale rappresentar1te della Società C.l. T.E. e Carlo Savoia, dipendente della C.l. T.E.
L’INDAGINE – Tra le pieghe dell’inchiesta emerge che tessere di Forza Italia sarebbero state acquistate al prezzo di 10 euro ciascuna in occasione del congresso provinciale di Napoli del 2012, allo scopo di accrescere il peso della componente interna di cui De Siano e Cesaro sono punti di riferimento. Un sistema che, secondo gli inquirenti, avrebbe permesso di indicare i nomi dei candidati da inserire nel listino per le elezioni politiche dell’anno successivo. A quanto si è appreso sarebbero stati avvicinati giocatori delle sale bingo ai quali veniva regalato in cambio del tesseramento un buono da 10 euro per partecipare al gioco.
Le indagini sono partite dopo la presentazione di un esposto da parte di tre consiglieri del Comune di Forio d’Ischia. Sono state effettuate dalla Squadra Mobile di Napoli mediante intercettazioni telefoniche ed ambientali, acquisizione di atti, appostamenti e pedinamenti. Sotto la lente degli inquirenti ci sono gli appalti per l’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento di rifiuti solidi urbani nei comuni di Lacco Ameno, Forio d’Ischia e Monte di Procida. “Quanto al Comune di Lacco Ameno – scrive il procuratore aggiunto D’Avino – dalle investigazioni sono emersi episodi di favoritismo a vantaggio della ditta Ego Eco di Ciummo Vittorio da parte della struttura municipale, mediante illegittime proroghe del servizio a beneficio della citata società; in cambio, e per effetto di accordi corruttivi, Ciummo avrebbe elargito diverse utilità a favore degli amministratori pubblici: segnatamente la somma complessiva di 30.000 (corrisposta in più soluzioni a Rumolo Oscar), l’assunzione di diverse persone politicamente raccomandate, nonché la somma di 5.000 euro a titolo si sponsorizzazione della squadra di calcio di Lacco Ameno (somma materialmente corrisposta a Rumolo). Quanto al Comune di Monte di Procida – prosegue il pm – l’indebito affidamento dell’appalto alla Ego Eco sarebbe avvenuta mediante alterazione dei meccanismi della gara, affidata alla suddetta società nonostante questa difettasse di alcuni requisiti previsti dal bando di gara. La turbativa d’asta sarebbe stata resa possibile grazie all’accordo illecito raggiunto tra Rumolo Oscar (operante in nome e per conto dell’allora consigliere provinciale De Siano Domenico), Iannuzzi Franco e Di Matteo Giulia (rispettivamente Sindaco e Segretario generale di Monte di Procida), a beneficio della società di Ciummo Vittorio. Anche in tal caso, a fronte dell’affidamento dell’appalto, vi sarebbero state varie controprestazioni da parte dell’imprenditore, ovvero la corresponsione di ulteriori somme di denaro ai Rumolo (longa manus ed intermediario di De Siano), l’offerta di somme di denaro a Iannuzzi e l’impegno ad effettuare i rifornimenti di carburante per gli automezzi dedicati ai servizio della raccolta rifiuti presso una stazione di servizio appartenente a soggetto gradito ad esponenti politici locali. Quanto al Comune di Forio d’Ischia – aggiunge D’Avino – sono emerse plurime collusioni dei pubblici ufficiali con imprenditori tra loro concorrenti, ovvero Gallo Carmine e Savoia Carlo, per la C.JT.E., Ciummo Vittorio ed Antifona Salvatore, per la Ego Eco. Infatti, per un verso vi sarebbero state elargizioni di denaro da pmie della Cile, in cambio di una serie di controprestazioni affidate -su indicazioni di De Siano e Rumolo, quest’ultimo nella qualità di presidente della commissione di gara- a Rando Vincenzo, responsabile del procedimento: questi avrebbe consentito alia società di partecipare alla gara benche’ priva di alcuni requisiti previsti a pena di esclusione, avrebbe modificato il bando dopo la scadenza del termine per la presentazione delle offerte, ed avrebbe attribuito punteggi superiori, tal modo consentendo alla stessa Cl.T.E. di aggiudicarsi la gara stessa. Per altro verso, intanto, sarebbero intervenute varie elargizioni da parte della Ego Eco di Ciummo Vittorio che, per il tramite di Antifona Salvatore, avrebbe offerto somme di denaro a Rumolo (presidente della Commissione di gara e longa manus di De Siano Domenico), avrebbe consegnato 15.000 euro a Rando Vincenzo (per ottenere la sostituzione della busta con l’offerta di partecipazione alla gara) ed ulteriori somme ad altro politico locale per ottenere informazioni sui punteggi di gara, in tal modo incidendo negativamente sui regolare svolgimento della gara stessa”. “In virtù – sostiene il coordinatore del pool – della stabilità dei rapporti -che vanno anche al di là delle specifiche vicende oggetto di contestazione- e della pluralità degli episodi illeciti, agli indagati Ciummo, Antifona, Rumolo e De Siano è altresi’ contestata la partecipazione ad una associazione per delinquere finalizzata alla corruzione ed alla turbata libertà degli incanti; secondo la già ricordata ricostruzione dei fatti operata dalia Procura e fatta propria dal Gip, vi sarebbe una perfetta coincidenza di interessi tra il versante imprenditoriale (rappresentato da Ciummo ed Antofono) ed il versante politico (rappresentato da Rumolo e De Siano), testimoniato anche dalla diuturna attività di procacciamento di tesserati -anche falsi od oggetto di compravendita- operata da Rumolo in vista delle elezioni del 2012 al congresso provinciale della compagine politica cui appartiene De Siano, al fine di far apparire la corrente di quest’ultimo come la più votata all’interno del partito”.
(Foto Domenico De Siano/Fb)