Regione, giunta e consiglio accusati di sprechi e irregolarità: si dimette il presidente dei revisori

L’addio di Antonio Porcaro per “riaffermare l’autonomia, l’indipendenza e la terzietà del Collegio dei revisori dei conti e non essere considerato uno scomodo corpo estraneo, intrinsecamente da marginalizzare”

Uno schiaffo alla giunta e al consiglio regionale, con dimissioni ad effetto immediato. Alla Regione Campania è polemico l’addio di Antonio Porcaro, presidente del collegio dei revisori dei conti. Organo di cui Porcaro rimarca l’indipendenza dalla politica nella lettera inviata, tra gli altri, al governatore Vincenzo De Luca e al presidente dell’assemblea, Rosetta D’Amelio. E’ un atto d’accusa in 23 capi dettagliati, nei quali si elencano anche potenziali profili di irregolarità contabile. In un caso, sono stati gli stessi revisori a inviare una segnalazione alla procura regionale della corte dei conti: “Con verbale n.8/2017 e verbale n.6/2017 il Collegio ha rappresentato la illegittimità dei pagamenti al difensore civico e al garante dei diritti dei detenuti”. L’affondo di Porcaro è teso a “riaffermare l’autonomia, l’indipendenza e la terzietà del Collegio dei revisori dei conti e non essere considerato uno scomodo corpo estraneo, intrinsecamente da marginalizzare”. I revisori lamentano che sia caduta nel silenzio la richiesta di una “adeguata struttura tecnica di supporto”, senza eseguire una delibera dell’Ufficio di Presidenza “con la quale si stabilisce che la dotazione organica per l’Ufficio dei Revisori dei conti è composto da 4 unità”. Si punta il dito contro gli sprechi. Alla giunta si rimproverano le deliberazioni per riconoscimento dei debiti fuori bilancio “senza attenzione alla prescrizione quinquennale prevista dalla legge” e la delibera con la quale “si pongono le premesse per esternalizzare l’affidamento a enti o a società aventi particolare esperienza nel settore immobiliare” del “servizio di ricognizione censuaria e valorizzazione dei beni immobili di proprietà regionale, ignorando deliberatamente che la Regione Campania ha un esercito di dipendenti”.

 

 

Quanto a De Luca “il Collegio ha richiesto, più volte, a mezzo posta certificata di incontrare il Presidente della Regione, senza esito. Sarebbe stata l’occasione di un confronto di idee sulle criticità”. C’è poi il braccio di ferro con D’Amelio, che avrebbe invitato il Collegio a dimettersi quando si cercava l’intesa sul rimborso spese in un incontro del 9 dicembre di due anni fa. “In tale situazione – sottolinea Porcaro – giova ricordare che la Regione Campania è una delle poche regioni che non si è dotata di una legge sul funzionamento di tale organo, vanificando e rendendo estremamente difficile l’operato del Collegio dei revisori, limitando de facto quell’apporto professionale richiesto per la prima volta dalla legislazione vigente con l’affermazione della spiccata terzietà dell’organo di controllo”.

 

 

Al termine della seduta del consiglio regionale, la presidente dà la sua versione ai cronisti: “Ci sono state richieste relative al compenso che la Campania ha definito in base alla legge nazionale equiparandole a quelle applicate nella Regione Lazio, che pure vanta un maggiore numero di abitanti rispetto a noi. Io ho semplicemente spiegato quali parametri abbiamo applicato aggiungendo che, trattandosi di nomine disposte in base al sorteggio, non esisteva da parte loro alcun obbligo a restare e, se non fosse andato loro bene il compenso disposto, avrebbero potuto non accettare e, di fatto, dare le dimissioni”. D’Amelio aggiunge che “se ritengono che ci siano irregolarità fanno bene a denunciarlo” e ammette la possibilità di recarsi in Procura a riferire quanto accaduto in nome della “massima trasparenza e della correttezza tra tutti”. Sulla vicenda è immediata la richiesta di chiarimenti dalle opposizioni. “La lettera di dimissioni del presidente del Collegio dei revisori dei Conti della Regione Campania, Antonio Porcaro rappresenta un durissimo atto d’accusa nei confronti del governo regionale – dichiara Valeria Ciarambino, capogruppo del M5S -. Fatti, circostanze che meriterebbero, a mio avviso, un approfondimento anche dal punto di vista del profilo giudiziario. Le dimissioni di Porcaro avvengono in un momento delicato per la Regione Campania – aggiunge – costituiscono un fatto destabilizzante e gravissimo perché nero su bianco si parla di debiti fuori controllo, assenza di collaboratori qualificati, appelli inascoltati, esternalizzazioni di incarichi nonostante l’‘esercito di dipendenti. Trovo curioso che la presidente D’Amelio motivi le dimissioni di Porcaro con il mancato adeguamento dell’indennità da equiparare a quelle della Regione Lazio come mi è sembrata una cacciata poco degna del massimo rappresentante consiliare le parole rivolte a Porcaro con ‘Se non vi conviene, potete dimettervi, saranno sorteggiati altri revisori’”.

Gianmaria Roberti

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