Per dieci anni pm anticamorra nella lotta ai clan casertani. Da due anni nelle delicate funzioni di coordinatore del pool “Violenza di genere e tutela delle fasce deboli”
La nuova delibera conferma il magistrato nelle funzioni, già conferite il 31 gennaio 2018, con delibera all’epoca impugnata avanti al Tar Lazio da un altro aspirante. Il plenum del Csm, nella seduta del 9 settembre scorso, ha nominato all’unanimità Raffaello Falcone procuratore aggiunto della Procura di Napoli. Il provvedimento assegna funzioni semidirettive requirenti di primo grado. Falcone è uno dei pm storici della procura partenopea. In servizio ininterrottamente dal 1997, ha lavorato dal 9 gennaio 2001 al 19 gennaio 2011 alla Direzione Distrettuale Antimafia. In quei lunghi anni di trincea, si occupava dell’area geocriminale della provincia di Caserta e, quindi, di organizzazioni malavitose particolarmente efferate (clan dei Casalesi, clan Belforte, clan Massaro, clan Farina – Amoroso, clan Amato, clan Pagnozzi e clan Sparandeo). Le sue indagini hanno condotto alla cattura del superboss Michele Zagaria. Numerosissime le sue richieste di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere per reati di associazione camorristica o aggravati dall’agevolazione alla camorra. Richieste puntualmente accolte dal Gip competente. La lotta alle mafie, Falcone l’ha anche condotta contrastando il traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Grazie al suo lavoro sono state sequestrate molte centinaia di kg di cocaina e di eroina. Il pm ha pure trattato procedimenti in materia di organizzazioni criminali riconducibili alla cosiddetta “mafia russa”, ottenendo numerose misure cautelari e sentenze di condanna irrevocabili. Le indagini svolte nei confronti di circa 80 indagati per i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata alle estorsioni, all’immigrazione clandestina, allo sfruttamento della prostituzione, estorsione, rapine, sequestro di persona, violazione della legge sulle armi, riciclaggio, lesioni ed altro hanno permesso di stabilire l’esistenza sul territorio nazionale di varie organizzazioni criminali con ramificazioni internazionali avendo come punto di riferimento alcuni soggetti residenti nella città di Leopoli. Dal febbraio 2018 ha assunto a Napoli le funzioni di procuratore della Repubblica aggiunto: coordina la IV Sezione Indagini “Violenza di genere e tutela delle fasce deboli della popolazione” che tratta, tra l’altro, reati violenti nell’ambito di relazioni familiari, delitti contro la famiglia, infanticidio, delitti di violenza sessuale, stalking, e altro.