Primo maggio, a Napoli il corteo dei movimenti: “Siamo in migliaia”

Precari, attivisti, studenti da tutto il centro sud a manifestare per le vie del centro: “La pandemia si intreccia con una crisi strutturale profonda del sistema e ha accentuato le contraddizioni del capitalismo”

Nonostante la pioggia e le restrizioni Covid, a Napoli è un successo il primo maggio dei movimenti, dei precari e degli studenti. Il corteo si è snodato nel centro cittadino, con partecipanti da tutto il centro sud. “Dopo un anno e mezzo di pandemia – si legge in un post Facebook del Laboratorio politico Iskra – ci siamo ripresi la piazza! Nonostante i divieti, il corteo del Primo Maggio è partito e in migliaia abbiamo attraversato la città di Napoli. Un nemico, un fronte, una lotta: uniti possiamo tutto!”.

IL MANIFESTO DELL’INIZIATIVA
Più di un anno fa esplodeva la terribile pandemia dovuta alla diffusione del Covid-19 dando il via ad uno dei periodi più incerti e complessi della storia recente.
La pandemia si intreccia con una crisi strutturale profonda del sistema e ha accentuato le contraddizioni del capitalismo ad ogni livello: economico, politico e sociale.
Oltre a causare un numero spaventoso di morti, il coronavirus, la cui diffusione è legata a doppio filo al modo di produzione capitalista (distruzione di ecosistemi, allevamenti intensivi, urbanizzazione sfrenata, ecc.), ha fatto da detonatore di contraddizioni già preesistenti, e che si sono abbattute con forza sui salari e sulle vite di milioni di proletari.
Ovunque in Italia, e in maniera ancor più marcata a Sud, la vita per milioni di sfruttati e sfruttate è caratterizzata da livelli di oppressione e di miseria intollerabili, dall’assenza generalizzata di tutele sociali e dalla piaga sempre più dilagante della precarietà e della disoccupazione.
Dall’inizio della pandemia, con ancor più chiarezza rispetto al passato, in Italia è stata Confindustria a dettare l’agenda politica, imponendo che gran parte delle aziende continuassero a produrre a discapito della salute dei lavoratori e delle lavoratrici che, a migliaia, si sono contagiati e sono morti in nome del profitto.
Il nuovo governo, pur viaggiando a fari spenti e senza il clamore dei riflettori mediatici, si muove compatto attorno all’ex presidente della BCE Draghi: una santa alleanza tra padroni e governo tesa a concretizzare quelle riforme che, da anni, la classe padronale e le istituzioni europee richiedono all’Italia.
Grazie alla liquidità garantita dal Recovery Fund, infatti, si darà vita a una pesante ristrutturazione del tessuto produttivo, del mercato del lavoro e dei sistemi finanziari. Il tutto, come sempre, imponendo enormi sacrifici a milioni di sfruttati e sfruttate che pagheranno per anni i costi delle nuove riforme e di un nuovo aumento del debito pubblico.
Persino durante la pandemia, il governo Draghi continua l’incremento delle spese militari e sceglie di destinare risorse del Recovery Plan ai produttori di armi.
La crisi che stiamo affrontando ha messo a nudo come mai prima d’ora l’incompatibilità tra questo sistema e gli interessi immediati dei lavoratori e delle masse sfruttate, in primis delle fasce più giovani della popolazione.
Le lotte restano l’unico elemento centrale per la difesa dei nostri interessi e bisogni: gli operai delle lotte nella logistica (su tutte quella in corso alla FedEx di Piacenza), quelle degli immigrati e delle immigrate, le occupazioni dei teatri e delle università, le battaglie dei disoccupati, sono solo alcuni esempi di un’opposizione di classe viva ma ad oggi ancora insufficiente.
Da mesi un fronte delle lotte sempre più unito e combattivo sta ponendo con forza la necessità di una generalizzazione delle lotte in chiave anticapitalistica: ogni vertenza rischia di uscire sconfitta se non si pone nella prospettiva di un ribaltamento complessivo dei rapporti di forza tra le classi.
Per il 1 Maggio stiamo costruendo un momento di lotta unitario assieme a lavoratori, studenti e disoccupati provenienti da tante città del Centro Sud.
Tutt* assieme ci muoveremo in corteo per le strade di Napoli per provare a dare voce a chi ogni giorno, sui luoghi di lavoro e sui territori è colpito dalla disoccupazione, dallo sfruttamento e dalla devastazione ambientale, o vede la propria terra ridotta a base per i piani di guerra dell’imperialismo, come nel caso del MUOS di Niscemi. Al fronte dei padroni opponiamo il fronte unico degli sfruttati.
La pandemia è il capitalismo. Non siamo carne da macello, la crisi la paghino i padroni.


Lista adesioni
Patto d’azione per un fronte unico Anticapitalista
Assemblea dei lavoratori combattivi Campania
Laboratorio Politico Iskra
Movimento di lotta-Disoccupati “7 Novembre”
Si Cobas – Lavoratori Autorganizzati
Fronte della Gioventù Comunista
Coordinamento arte e spettacolo Campania
Mensa Occupata
Collettivo “Studenti Federico II”
Collettivo Studentesco Abana
Collettivo Autorganizzato Popolare 80010
Quartograd
Banchi Nuovi
Comitato Lotta ex Taverna del Ferro
L.O.SKA
C.S.O.A. Officina99
CAP 80126
Giardino liberato di Materdei
Assemblea sulla sanità Napoli
Comitato di lotta per la salute mentale
Santafede Liberata
Rete Antifascista Napoletana
No Muos – Sicilia
Collettivo Militant – Roma
L’Asilo
Pmli
Ex OPG Occupato “Je so’ Pazzo”
Potere al Popolo

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