
L’organismo si dichiara incompetente a decidere sul reclamo relativo ai presunti brogli
Game over per Bassolino. La Commissione nazionale di garanzia del Pd ha respinto, dichiarandosi incompetente, il terzo ricorso dell’ex sindaco contro il risultato delle primarie del centrosinistra a Napoli. A comunicarlo il presidente Gianni Dal Moro e Franco Vazio, membro della commissione che ha istruito il caso.
LE MOTIVAZIONI E LA BOCCIATURA ANCHE NEL MERITO – Le primarie di Napoli erano di coalizione, e il Comitato organizzatore delle primarie “è un organismo partecipato da più partiti e non dal solo Pd”. Per questo la Commissione nazionale di garanzia del Partito democrtico è “incompetente” ed ha respinto il ricorso “per lo stesso motivo per cui respinse il ricorso dopo le primarie in Liguria”. La commissione, pur respingendo per incompetenza il ricorso, ha però esaminato le contestazioni e le ha giudicate “infondate nel merito”. Un esempio valga per motivare il giudizio. Riguardo al pagamento di un euro da parte di persone appostate fuori alcuni seggi delle primarie, il fatto che una persona che “non è in condizione economica di pagare quanto dovuto per votare”, sia fatta votare lo stesso, “è – spiegano i due esponenti dell’organismo – un elemento che non riteniamo irragionevole”.
“Antonio Bassolino- spiega Dal Moro mostrando la firma del candidato – aveva accettato la clausola compromissoria del regolamento delle primarie di Napoli per cui ogni ricorso sarebbe stato deciso dalla commissione della coalizione”. E inoltre “queste gravi irregolarità avrebbero dovuto essere registrate e doveva esserci traccia nei verbali dei seggi. Invece non c’è alcuna traccia di questa contestazione da parte di Bassolino”. La commissione ha ammesso che ci possano essere stati casi di turbativa del voto da parte di chi davanti ai seggi consigliava di votare questo candidato invece che un altro. “Ma sono comportamenti sanzionabili a livello individuale. Non possono portare all’annullamento del voto”.
(Foto Francesco Bassini)