Primarie, un atto di guerra il ricorso Bassolino: “Compravendita di voti e modalità camorristiche”

L’ex governatore spara a zero contro l’ex fedelissimo Borriello: “Rispettare la libertà e la dignità delle persone è un requisito irrinunciabile della democrazia. Gravi episodi avvenuti domenica”

Caos primarie a Napoli, Bassolino ha deciso: presenta ricorso su quanto avvenuto in alcuni seggi, dove consiglieri del Pd sono stati ripresi da Fanpage.it mentre fornivano ai votanti l’euro necessario a esprimere la preferenza. “Rispettare la libertà e la dignità delle persone  – scrive l’ex governatore sui social – è un requisito irrinunciabile della democrazia. Per questo ho presentato un ricorso sui gravi episodi avvenuti nelle primarie di domenica”. La scelta di Bassolino è dirompente e apre a diversi scenari. Anche di aperta contrapposizione al partito, sinora irremovibile sulla linea di difendere il risultato delle urne. La decisione è giunta dopo alcune ore di riflessione, segnate da un’escalation di prese di distanza dagli episodi registrati durante il voto, che ha premiato Valeria Valente.

 

RICORSO: “COMPRAVENDITA VOTI A S. GIOVANNI, MODALITA’ CAMORRISTICHE A SCAMPIA” – Un ricorso che mira a sovvertire l’esito del voto alle primarie, dove Valente è prevalsa per poche centinaia di voti. Ma che getta ombre inquietanti sulle consultazioni del centrosinistra. Bassolino sceglie la strada dello scontro frontale e ricorre contro “i risultati degli scrutini delle primarie” per chiedere “l’annullamento del voto dei seggi 45, 46, 58, 61, 62” in cui “come è del tutto evidente dal video-reportage di Fanpage” le operazioni di voto “non si sono svolte in un clima sereno e da partecipazione libera e democratica”. Nel ricorso presentato oggi alla Commissione di garanzia, che sarà discusso domani, l’ex governatore evoca la “presenza camorristica” nel territorio di uno dei seggi sotto esame, il 62 di Scampia. Il candidato chiede che i voti dei seggi contestati vengano “scorporati dal computo complessivo dei voti per la determinazione del risultato finale”. Nel ricorso si afferma che il reportage di Fanpage “ha chiaramente documentato e messo in evidenza come nel corso delle primarie” di domenica “siano avvenuti, in diversi seggi (n. 45,46,58,61,62), pesanti e indebiti condizionamenti per influenzare l’esito del risultato, accompagnati sistematicamente da atti di compravendita del voto. A rendere più inquietante il quadro – rincara Bassolino – si aggiunge il fatto che nei seggi (n.45-46) del quartiere di San Giovanni a Teduccio, tali documentate iniziative di influenza-compravendita del voto sono state assunte in prima persona da parte di esponenti del Partito Democratico che ricoprono cariche istituzionali ed apertamente schierati nelle primarie con la candidata Valeria Valente”.

 

“Pur non essendo in presenza di elezioni vere – prosegue il testo del ricorso – e quindi normate dalle leggi dello Stato, ma di primarie di partito, fare campagna elettorale fuori e in prossimità dei seggi e offrire soldi in cambio del voto è a prescindere un comportamento moralmente censurabile, in contrasto con lo spirito della competizione stessa delle primarie che prevedono una partecipazione al voto libera e democratica da parte dei cittadini”. I ricorsi sono sei, uno per ognuno dei seggi contestati. Nella parte finale del documento è scritto: ”Nel caso dei seggi 45-46 questi episodi vedono protagonisti in prima persona figure del Pd che ricoprono incarichi istituzionali”. Mentre ”nel caso del seggio 62 emergono chiaramente dal video di Fanpage modalità di controllo dell’ambiente antistante al seggio tipiche delle organizzazioni criminali, in una zona (Scampia), dove notoriamente è elevata la presenza camorristica e forte il controllo del territorio da parte dei clan. È quindi del tutto evidente dal video-reportage di Fanpage che le operazioni di voto ai seggi 45, 46, 58, 61, 62 non si sono svolte in un clima sereno e di partecipazione libera e democratica”. Lo scontro è durissimo e senza ritorno.

 

VALENTE: “IO LA PRIMA A CHIEDERE RIGORE” – “Le primarie sono un bene prezioso. La partecipazione il miglior antidoto per affrontare la crisi della democrazia. Per questa ragione dobbiamo avere cura e responsabilità”. Lo scrive su Facebook Valeria Valente, vincitrice della primarie a Napoli.  “Non smettere mai di ringraziare gli oltre 30.000 napoletani che hanno deciso di fidarsi di noi, continuare a coinvolgerli – continua Valente – Dare voce e protagonismo a loro e a cittadini di questa città”. E aggiunge: “Per questa ragione se ci sono stati singoli comportamenti da censurare lo dobbiamo fare con rigore, serietà e serenità. Su questo fronte io sarò la prima a chiedere che si agisca con trasparenza e determinazione, poiché il risultato delle primarie non appartiene solo al vincitore, ma a tutti i cittadini che hanno scelto di dare il proprio contributo”. Per la stesse ragioni, conclude, “dobbiamo evitare le strumentalizzazioni. Domenica è stata una festa della democrazia. Proviamo ad averne cura”.

(Foto Francesco Bassini)

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