Primarie, bocciato ricorso bis di Bassolino: via alla lista civica contro il Pd?

La decisione con con 7 voti favorevoli, 4 contrari e un astenuto. L’ex sindaco aveva detto: “Moralmente ho vinto io le consultazioni”

Cronaca di una decisione annunciata. Dai rumors di giornata e dalla benedizione di Matteo Renzi a Valeria Valente, uscita vittoriosa dalle solite urne avvelenate. La Commissione di garanzia per le primarie del centrosinistra di Napoli ha bocciato il ricorso presentato da Antonio Bassolino con il quale si chiedeva l’annullamento del risultato di 5 seggi delle primarie. La Commissione ha votato a maggioranza il dispositivo disposto dal presidente della Commissione, Giovanni Iacone, con 7 voti favorevoli, 4 contrari e un astenuto. La partita dei reclami si chiude qui. Adesso si apre quella politica. Bassolino potrebbe decidersi allo strappo dal Pd, come molti fedelissimi gli chiedono. Sarebbe una scissione storica, che vedrebbe in campo l’ex sindaco contro il partito di cui è tra i fondatori. Potrebbe candidarsi a sindaco con una serie di liste civiche in appoggio.

 

BASSOLINO: “MORALMENTE HO VINTO IO” – “Penso di aver vinto moralmente, politicamente e, se si fa luce sui seggi contestati, anche numericamente. Ho presentato subito ricorso dopo un video molto chiaro con fatti molto gravi, ma la commissione l’ha respinto con argomenti assurdi”. Bassolino è intervenuto a “Fatti e misfatti” su Tgcom24, ed è tornato ad attaccare il risultato delle primarie. “E’ evidente che sono successi fatti gravi: conosco la Costituzione e le leggi stabiliscono che  – aggiunge – entro 200 metri non si possa fare propaganda, immagini se si possono dare soldi per comprare voti”.

 

COMMISSIONE ESAMINERA’ LE POSIZIONI DI BORRIELLO E CIERRO –  Il caso del video di Fanpage sulle primarie non ha esaurito i suoi strascichi. Le posizioni di Antonio Borriello, consigliere comunale del Pd a Napoli, e di Gennaro Cierro, consigliere del Pd alla sesta municipalità, saranno oggi all’esame della prima riunione della commissione provinciale di garanzia del Pd metropolitano di Napoli, presieduta da Massimo Carrano. La commissione, si apprende da fonti, aprirà l’istruttoria sul caso e leggerà anche il ricorso della vincitrice proclamata delle primarie, Valeria Valente. Nelle riunioni successive è prevista anche la convocazione e l’audizione degli iscritti al Pd coinvolti nei fatti. La commissione provinciale di garanzia ha il potere di comminare sanzioni che vanno dall’ammonizione all’espulsione dal partito.
IL PRESIDENTE IACONE: “NIENTE BROGLI” – “A Napoli non ci sono stati brogli, del resto anche nel ricorso si sostiene questo. Si sostiene che nel raggio di 200 metri ci sarebbero violazioni di norme, ma anche nelle elezioni normali si sanziona chi ha fatto illeciti in questi casi, ma non si sovverte il voto di settecento persone”. Queste le parole di Giovanni Iacone, presidente della commissione di garanzia per le primarie, al termine della riunione che ha sancito la bocciatura del ricorso di Antonio Bassolino. Per Iacone “i limitati episodi delle registrazioni non sono stati segnalati dai componenti del seggio e/o dai rappresentanti dei candidati che li presidiavano e, in ogni caso, non sono suscettibili di inficiare il voto espresso nei medesimi seggi da centinaia di cittadini”. Secondo il Comitato, rispetto ai motivi dedotti nel ricorso presentato dal candidato Bassolino, non si può parlare di brogli e non esistono elementi in punto di fatto e di diritto tali da consentire l’annullamento del voto nei seggi indicati nel medesimo ricorso. Per questi motivi sono state confermate le decisioni della riunione dello scorso 9 marzo e la proclamazione di Valeria Valente vincitrice delle primarie della coalizione di centrosinistra.

“Il comitato ritiene che, pur in presenza di comportamenti individuali da censurare in altri organismi per gli iscritti ai partiti della coalizione, non vi siano elementi, in punto di fatto e di diritto, tali da consentire l’annullamento del voto nei seggi indicati. Il comitato rileva sul punto che nessun episodio coinvolge in maniera diretta i candidati alle primarie”. Così il dispositivo della commissione di garanzia delle primarie del centrosinistra a Napoli ha motivato il suo no al secondo ricorso di Antonio Bassolino contro il voto di domenica 6 marzo. Il dispositivo boccia-Bassolino, passato a maggioranza con 7 voti favorevoli e 4 contrari, analizza punto per punto il ricorso presentato dall’ex governatore, entrando anche nello specifico dei seggi segnalati dal video di Fanpage. “I limitati episodi evidenziati – si legge – probabilmente dopo ore di registrazioni, non segnalati da nessun componente dei seggi o dai rappresentanti di lista che, numerosi, presidiavano i seggi non sono suscettibili di inficiare il voto nei seggi segnalati dove hanno votato centinaia di persone: seggio 45, 770 votanti; seggio 46, 350 votanti; seggio 58, 210 votanti; seggio 61, 512 votanti; seggio 62, 419 votanti. Il rispetto verso migliaia di votanti impone a questo comitato di affermare che nessun broglio è rilevabile nelle primarie di Napoli. Lo stesso ricorrente nel ricorso chiede di accertare se ‘anche solo potenzialmente vi possa essere stata una qualche alterazione della volontà popolare'”. Nell’esame di altri punti del ricorso, il dispositivo si sofferma anche sul punto in cui Bassolino afferma che la commissione avrebbe dovuto garantire il divieto di propaganda elettorale nel raggio di 200 metri dai seggi: “Tutta la giurisprudenza di merito dei TAR e del consiglio di stato – si legge – nonché quella penale, non hanno mai prodotto, a seguito della violazione di detta norma nella storia della Repubblica l’annullamento del voto nei seggi interessati. La magistratura amministrativa ha più volte ribadito che in materia elettorale vige il principio del così detto “favor voti”, tendente a mantenere la validità dei voti espressi”.

Barbara Tafuri

(Foto Francesco Bassini)

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