Presidio di lotta e tensione davanti all’ospedale di Pozzuoli: “basta sfruttamento e violazione dei diritti”

Iniziativa promossa dai lavoratori Epm sostenuta dal sindacato di base, Sgb

Oggi è stato promosso un presidio di lotta davanti all’Ospedale Santa Maria delle Grazie a Pozzuoli da parte dei lavoratori dipendenti della Epm, società di pulizia e di sanificazione di tutti i plessi sanitari di competenza dell’Asl Napoli 2 Nord.

L’iniziativa di lotta è stata organizzata dal sindacato di base, SGB.

I dipendenti della EPM lottano da sempre contro gli aumenti continui dei carichi di lavoro, il mancato rispetto delle regole di salute e sicurezza; l’abuso dei  contratti di lavoro part time che l’azienda si rifiuta sistematicamente di trasformare in full time, gli ordini di servizio generici che non dicono mai con chiarezza cosa debba fare l’operatore, i procedimenti disciplinari discriminatori che hanno il solo fine di intimidire i lavoratori, il trasferimento coatto dei rappresentanti sindacali dell’SGB, fino ad arrivare alle vili aggressioni fisiche ai lavoratori che non abbassano la testa sulla becera organizzazione del lavoro come è successo la sera del 27 luglio” – spiega una nota dell’organizzazione sindacale.

Nel corso del presidio è stato distribuito un volantino al personale ospedaliero in servizio (personale interno ed in appalto) e agli utenti dell’ospedale con l’obiettivo di sensibilizzare l’intera collettività sulle drammatiche conseguenze delle politiche di continua esternalizzazione e privatizzazione dei servizi sanitari.

C’è stata una forte discussione durante l’assemblea che si è svolta durante il presidio e non sono mancati alcuni momenti di tensione (poi rientrati) dovuti alla salita sul tetto dell’ospedale di alcuni lavoratori esasperati.

La calma è rientrata per l’impegno assunto dalla Prefettura di convocare nei prossimi giorni le parti. L’assemblea ed il presidio si sono conclusi con l’impegno di tornare a manifestare davanti all’Ospedale nel caso in cui dovessero ripetersi gravi episodi come l’aggressione del 27 luglio oppure se la Prefettura non convocasse le parti nei tempi più brevi possibili” – conclude la nota del sindacato SGB

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