Presidio di lotta davanti all’Asl Napoli 1 Centro: “stop tagli e licenziamenti negli appalti della sanità pubblica campana”

Iniziativa promossa dal Sindacato Generale di Base e sostenuta dalla Consulta popolare salute e sanità e dal partito dei Carc

I lavoratori delle ditte appaltatrici non mollano. Ieri hanno promosso un presidio di lotta per il diritto alla salute e al lavoro davanti alla sede dell’Asl Napoli 1 Centro. L’iniziativa è stata organizzata dal Sindacato Generale di Base(SGB) e sostenuta dai rappresentanti dell’associazione Consulta popolare salute e sanità di Napoli e dal partito dei Carc politiche (CARC).

Il presidio, confermato da SGB nonostante il clima di terrore alimentato tra i dipendenti delle ditte in appalto ha rappresentato un ulteriore e importante passaggio nella lotta per il diritto al lavoro per gli addetti alle pulizie in servizio presso le strutture ASL NA 1 che sono stati recentemente destinatari di una procedura di licenziamento collettivo e poi di ammortizzatore sociale – evidenzia in una nota il sindacato di base – Le imprese in appalto all’ASL NA 1 (Gema, Gesap e EPM) continuano a fare quello che vogliono perché tanto vivono di rendita facile, di spesa pubblica garantita”.

La regione Campania finanzia l’appalto senza controllare praticamente nulla: contratti di lavoro, abusi di part time, salute e sicurezza sul luogo di lavoro, orari, mansionari – continua la nota – Queste imprese, dopo avere preso montagne di soldi dalla regione e dopo aver spremuto i lavoratori come dei limoni, s’inventano stati di crisi e dichiarano esuberi di personale accedendo così anche agli ammortizzatori sociali”.

Gravissime le responsabilità della Regione Campania nella qualità di committente.

“Al posto di attivare ammortizzatori sociali (che sono comunque a carico della regione) sarebbe sicuramente più opportuno che la regione Campania, in qualità di committente del servizio di pulizie e sanificazioni, provvedesse ad un ampliamento dell’appalto e del servizio stesso, esercitando i dovuti controlli sulle ditte appaltatrici presso le ASL affinché provvedano alla corretta gestione del personale – sottolinea ancora SGB – È assurdo che si continuino a sprecare soldi pubblici per un servizio che viene tagliato e che non ha prospettive e qualità. Bisogna invece investire sull’occupazione, sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e sulla sanità pubblica!

SGB andrà avanti con lo stato di agitazione, aperto in seguito alla mancata convocazione del direttore generale ASL NA 1 fino al ritiro di queste misure e fino a quando la regione Campania non si farà carico delle sue responsabilità” – conclude la nota

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