Pozzuoli, sesso per buoni pasto: l’ex sindaco chiede perdono alla famiglia

 “Non posso che esprimere il mio profondo rammarico per la pubblicazione sui principali quotidiani di una vicenda strettamente personale”

L’ex sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia ha diffuso una nota per commentare l’accusa che gli viene rivolta dalla Procura di Napoli riguardante la distribuzione di buoni pasto Covid 19 a una donna indigente in cambio di prestazioni sessuali.

Non posso che esprimere il mio profondo rammarico per la pubblicazione sui principali quotidiani di una vicenda strettamente personale che, evidentemente, avrebbe dovuto rimanere riservata in ambito processuale, le cui connotazioni di illiceità non riesco davvero a comprendere. Il mio rammarico è poca cosa rispetto alla sofferenza che provo perchè consapevole che quanto accaduto ha profondamente ed ingiustamente ferito la dignità  dei miei figli, di mia moglie e della mia anziana madre che da sempre sono stati costretti condividere e, spesso a subire, il mio sconfinato amore per la città dove sono nato” – afferma Figliolia – Amore che, purtroppo, non mi ha consentito di essere un padre presente e un marito premuroso. A prescindere da ogni considerazione sulla veridicità  dei fatti pubblicati, a loro chiedo umilmente perdono“.

Un pensiero – dice ancora Vincenzo Figliolia – va anche a coloro con i quali ho condiviso l’amore per Pozzuoli i quali, pur nella consapevolezza delle difficoltà  determinatesi a seguito delle perquisizioni di aprile, hanno comunque deciso di darmi fiducia e di partecipare con me alla campagna per l’elezione del sindaco di Pozzuoli. Anche a loro sento il dovere di chiedere scusa nella speranza che tale vicenda non abbia alcuna ripercussione sulla scelta che i cittadini saranno chiamati a fare il prossimo 26 giugno“.


Tutto questo, però, mi dà  ancora più vigore affinchè possa dimostrare l’assoluta correttezza del mio operato come persona e come amministratore pubblico – sostiene l’ex primo cittadino di Pozzuoli – unicamente finalizzato a garantire per la città  di Pozzuoli le migliori opportunità per consentirle di competere alla pari con le altre rinomate località della nostra regione quale meta di interesse turistico internazionale e, con riferimento alla vicenda pubblicata stamane, l’assenza di qualsiasi strumentalizzazione della mia funzione o l’indebito utilizzo di beni dell’amministrazione”.


Spero – conclude Vincenzo Figliolia – solo che non debba aspettare oltre dieci anni per provare la mia innocenza, come è già  avvenuto in relazione alla vicenda relativa al mercato ittico. Procedimento all’esito del quale, come è noto, la Corte d’Appello di Napoli non solo riconobbe la mia estraneità , ma sottolineò l’utilità della mia iniziativa amministrativa diretta a risolvere le problematiche per le quali ero stato imputato

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