consigliera regionale Muscarà: “ci troviamo nuovamente a gestire le conseguenze di scelte sbagliate, mentre le autorità preposte metteranno in atto il consueto “balletto” di monitoraggi e dichiarazioni che spesso si rivelano vuote e inefficaci“
I vigili del fuoco sono tuttora impegnati nelle operazioni di spegnimento del vasto rogo che, nella giornata di ieri, è divampato nell’area del comprensorio militare di Persano, nel comune di Serre (Salerno). Le fiamme hanno interessato le circa 60mila tonnellate di eco balle di rifiuti stoccate da tempo in quel sito. Tra questi anche alcuni rifiuti provenienti dalla Tunisia e oggetto di un’inchiesta della procura di Salerno.
Da quanto si apprende i caschi rossi, che hanno lavorato per tutta la notte, prevedono ancora un lungo lavoro. I vigili del fuoco, infatti, dovranno smassare e spegnere le braci che covano sotto, operazioni che potrebbero provocare molto più fumo. Nella serata di ieri sono arrivate sul posto anche un’autobotte “chilolitrica” da Caserta e una da Napoli (circa 14000 e 20000 litri) per intensificare le operazioni di spegnimento.
Durissimo il commento della consigliera regionale indipendente, Maria Muscarà, l’unico esponente politico-istituzionale che denunciò senza tentennamenti il traffico illegale di rifiuti dalla Campania alla Tunisia.
“Nell’ambito della continua lotta contro il traffico illegale di rifiuti, siamo costretti a denunciare un episodio inquietante che ha avuto luogo nel nostro territorio. Parliamo di 7.900 tonnellate di rifiuti non riutilizzabili, distribuiti in 213 container, che sono stati riportati in Italia dalla Tunisia nel maggio del 2022 e depositati ‘temporaneamente’ in una struttura del Ministero della Difesa a Persano, nel comune di Serre, località conosciuta per la sua oasi naturale, ma noi ci conserviamo i rifiuti – ha dichiarato Muscarà -. Inizialmente, era previsto che questi rifiuti sarebbero rimasti a Persano per un periodo massimo di sei mesi. Tuttavia, a distanza di oltre tre anni, la situazione non solo non è stata risolta, ma ha subito un tragico epilogo con un incendio che ha distrutto i rifiuti stoccati. Questo episodio solleva seri dubbi sulla gestione e sulla sicurezza di questi materiali pericolosi, oltre a sottolineare l’inefficacia delle misure di controllo e tutela ambientale messe in atto“
“L’incendio avvenuto all’interno di una struttura militare è motivo di grande preoccupazione, specialmente considerando che la regione Campania ha una triste storia di incendi che cancellano le tracce dei reati ambientali. È inaccettabile che, nonostante le lunghe battaglie legali e investigative, il nostro territorio continui ad essere teatro di simili eventi, senza una risposta adeguata da parte delle autorità competenti – aggiunge Muscarà
“Ironia della sorte – continua Muscarà- la “Terra dei Fuochi” ha finito per “risolvere” il problema dei rifiuti tunisini, ma in un modo che rappresenta una sconfitta per la legalità e per la tutela dell’ambiente. Questo non riguarda solo la protezione ambientale, ma ha implicazioni dirette sulla salute pubblica e sull’economia locale, mettendo a rischio l’intera filiera agroalimentare della zona. Infine, voglio sottolineare l’importanza della “Commissione Terra dei Fuochi, discariche e ciclo integrato dei rifiuti”, un organo che il Movimento 5 Stelle ha rinunciato a istituire, preferendo accordi politici che si sono rivelati privi di sostanza. Ora ci troviamo nuovamente a gestire le conseguenze di scelte sbagliate, mentre le autorità preposte metteranno in atto il consueto “balletto” di monitoraggi e dichiarazioni che spesso si rivelano vuote e inefficaci. Chiediamo con urgenza un’inchiesta approfondita e indipendente per fare chiarezza sull’accaduto e per garantire che episodi simili non si ripetano. La protezione dell’ambiente e della salute dei cittadini deve tornare al centro delle priorità politiche – conclude la consigliera Muscarà.