Il vecchio carcere minorile a Montesanto era abbandonato. L’iniziativa della campagna Scacco Matto

NAPOLI-Al ricorrere del settantesimo anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo non solo iniziative volute dai Palazzi. Il quartiere Montesanto nella giornata di ieri ha visto attivisti del collettivo Scaccomatto prodigati, assieme ad alcuni cittadini all’occupazione dell’ex carcere minorile “Filangieri”, ora “Scugnizzo Liberato”. L’obiettivo è il recupero di una struttura abbandonata a se stessa da anni. Gli attivisti:” Tante chiacchiere sulla sicurezza e la legalità formale non valgono quanto il nostro impegno per costruire spazi dove proporre laboratori di formazione, arte, sport popolare nei vicoli del centro storico di questa città, tramite l’auto recupero di immobili abbandonati, la produzione culturale e il mutuo soccorso». L’edificio seicentesco, prima Convento delle Monache Cappuccinelle durante l’epoca fascista divenne “Istituto di Osservazione minorile”; dal dopoguerra fino agli anni settanta tornò “Istituto di rieducazione” (fondato da Murat nel 1809). Eduardo De Filippo nel 1985, all’epoca senatore a vita, ne richiese e ottenne una prima ristrutturazione seguita poi da una nel 1999 con il mutamento della denominazione in “Centro polifunzionale diurno”. È il 2000 quando il Comune di Napoli rende possibile l’acquisto del Filangieri all’Università navale per adibirla ad uso accademico, cosa mai avvenuta. È contro, dunque, lo spreco del pubblico che Scaccomatto ha portato a termine l’ennesima azione dimostrativa di una città che al recupero ci crede, non aspettandosi nulla da chi di dovere. Un modo ottimale per ricordare quanti nel 1945 durante quei quattro giorni vollero ribellarsi ai poteri forti.
Continua uno degli attivisti: “Abbiamo scelto questo giorno per liberare questa struttura – continua chi ha animato la mobilitazione – perché è una delle Quattro Giornate di Napoli, momenti di resistenza durante i quali tanti scugnizzi uscirono da questo stesso luogo per andare ad opporsi all’oppressione nazi-fascista. Per noi gli scugnizzi potranno essere quei ribelli capaci di una nuova liberazione di Napoli da tutto ciò che strozza le sue potenzialità. Questi scugnizzi non hanno bisogno di carceri ma di alternative per diventare nuovi partigiani dei bisogni e dei desideri della collettività”. Ma si chi c’è cummanna nun ce piace. Nuje nun ce stammo zitte, e aizammo ‘a voce (Canto allo scugnizzo).

 

Vincenzo Perfetti

(Foto Scacco Matto/Fb)

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