Il sindaco Manfredi: “i provvedimenti giudiziari si rispettano”
Il Tribunale ì del lavoro di Napoli ha accolto in via cautelare il ricorso dell’ex sovrintendente e direttore artistico Stephane Lissner, che ha impugnato il ‘pensionamento’ a 70 anni (per effetto delle nuove norme varate dal governo) in anticipo rispetto alla scadenza naturale del contratto.
In attesa di una decisione nel merito, Lissner viene quindi reintegrato nelle sue funzioni che però sono state già affidate all’ex amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, nominato sovrintendente a inizio agosto.
Esulta il maestro francese, che avrebbe dovuto guidare il massimo partenopeo fino al 2025 e aveva subito annunciato di voler dare battaglia in sede legale contro l’obbligo del pensionamento a 70 anni sancito nel decreto varato la scorsa primavera, tra le polemiche per quella che opposizione e sindacati definivano “norma ad personam” ideata per fare spazio a Fuortes in modo da liberare la sua poltrona a viale Mazzini.
Il manager, che dopo le dimissioni dalla Rai si era detto indisponibile a guidare il San Carlo, è poi comunque stato designato dal Consiglio di indirizzo della Fondazione del lirico di Napoli: la nomina è stata avallata dal ministero della Cultura, e Fuortes ha accettato l’incarico.
Appena quattro giorni fa la sua prima conferenza stampa, accanto al direttore musicale Dan Ettinger e al regista Ferzan Ozpetek, la cui Madama Butterfly è in scena da stasera al San Carlo in memoria di Giovanbattista Cutolo, il musicista di 24 anni ucciso il 31 agosto a Napoli dopo una banale lite per un parcheggio.
Il reintegro, secondo Lissner, è “un atto di giustizia dopo mesi trascorsi in un ‘limbo’ che non meritavo io ma soprattutto non meritavano il Teatro San Carlo e la città di Napoli. Oggi, il Tribunale di Napoli ha dato il primo segnale, fondamentale, di come il mio licenziamento sia stato un atto illegittimo e ad personam, privo di quei contenuti di ‘civiltà giuridica’ che devono guidare ogni ordinamento democratico. Ora sono a disposizione per svolgere il mio incarico insieme alle straordinarie persone che lavorano nel Teatro”.
Il sindaco Manfredi, presidente della Fondazione del San Carlo, in serata annuncia di voler riunire il Consiglio di indirizzo del lirico per rendere effettivo il reintegro di Lissner, visto che “i provvedimenti giudiziari si rispettano”.
Ma il caso non è chiuso: Manfredi infatti annuncia che il Consiglio dovrà anche valutare la presentazione del reclamo in appello “tramite l’Avvocatura dello Stato a cui abbiamo affidato la difesa della Fondazione in sede giudiziaria. Il Teatro necessita di stabilità e continuità per proseguire il lavoro avviato nella piena legittimazione dei ruoli”.
Intanto la decisione del giudice del lavoro riaccende le polemiche politiche: Pd e M5s parlano di “ennesimo pasticcio di chi gioca con le poltrone”, e ritengono che l’accaduto confermi la validità delle critiche al decreto che fissa a 70 anni il limite d’età per i sovrintendenti, anche stranieri. Tra due anni la questione riguarderà anche il sovrintendente della Scala Dominique Meyer, che interpellato sul caso Lissner non si sbilancia: “La Scala ha uno statuto particolare. Non siamo una amministrazione pubblica. Bisogna studiare il testo per capire se si applica anche a noi”.