Napoli, si mobilitano i precari della ricerca

riceviamo e pubblichiamo integralmente

Abbiamo risposto all’invito dell’assemblea nazionale di ReStrike, coordinamento di precariə della ricerca, mobilitandoci sul territorio napoletano e campano per discutere la riforma del reclutamento universitario e avanzare una piattaforma rivendicativa comune.

Il 18 novembre abbiamo attraversato il corteo studentesco napoletano, siamo stata nelle aule dell’Università per incontrare precarie e docenti, siamo statə alla Scuola Superiore Meridionale (SSM), la cosiddetta “Normale del Sud”, un simbolo per Napoli e il segno di quale Università si vuole costruire nel paese: un ateneo di “eccellenza” per pochi che dovrebbe garantire alta qualità di formazione, maggiori retribuzioni per dottorandə e assegnistə, maggiori servizi.

Ma la SSM non è “normale” perché non è per tuttə. Non è “normale” che le risorse per l’eccellenza di pochə vengano drenate dai finanziamenti pubblici alla ricerca e all’Università di massa dalla quale rischiano di essere espulsə migliaia di precariə.

Non è “normale” che i nuovi contratti di ricerca con maggiori garanzie (che sostituiscono gli assegni) previsti dalla riforma del reclutamento universitario – approvata nel silenzio estivo dal governo Draghi (L. 79/2022) – non siano per tuttə. Infatti a fronte di un maggiore costo dei nuovi contratti non è previsto un aumento dei fondi ordinari (la legge, anzi, prevede che gli atenei non possono spendere per la nuova figura più risorse di quante ne hanno spese in media negli ultimi tre anni per gli assegni).

Questo comporterà la massiccia espulsione dall’università di gran parte dei precari della ricerca (si stima circa 1/3 del totale!).

Non è “normale” che i criteri di attribuzione delle risorse aumentino il divario in termini di finanziamenti e di reclutamento tra le “università di serie A” (ovvero gli Atenei e i Dipartimenti maggiormente integrati nelle logiche produttive) e le “università di serie B” (in particolare quelle del Sud Italia, gli Atenei più piccoli e in generale quei dipartimenti afferenti a settori disciplinari umanistico-sociali).

Non è “normale” che le risorse premiali siano distribuite a poli e atenei di “eccellenza” sulla base di sistemi di valutazione distorti mentre l’Università di massa si tiene in piedi sullo scandalo delle docenze a contratto, senza nessuna prospettiva di stabilizzazione, mentre nelle università del Sud mancano le aule e le biblioteche restano chiuse.

Non è “normale” che in una città come Napoli la SSM, l’eccellenza per pochə, diventi un simbolo della qualità della ricerca e della formazione mentre tutti gli altri Atenei soffrono carenze strutturali e infrastrutturali

.Non è “normale” se qualità, reclutamento, finanziamenti, strutture e infrastrutture non sono per tuttə!

Per discutere della riforma del reclutamento universitario, per costruire un’altra Università, ci vediamo alla prima assemblea pubblica del nodo napoletano di ReStrike, che si terrà il 29 novembre alle 15:30, alla Sede Centrale della Federico II.

ReStrike Napoli
Per approfondimenti su riforma e proposte del coordinamento e dell’assemblea ReStrike: https://restrike.net/sintesi-proposte-restrike 

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