Napoli, Potere al Popolo querela il leader delle Sardine

Gli amici di Benetton difendono il Jobs Act e vengono cacciati dai disoccupati e precari partenopei

Penso che il Jobs Act abbia portato anche dei risultati. Ma non sta a noi fare analisi, non è questo il nostro ruolo”.Dichiarazioni eloquenti di Mattia Santori del leader delle cosiddette Sardine. Dichiarazioni duramente contestate ieri sera a Napoli, in piazza Dante da lavoratori precari e disoccupati. Oggetto delle proteste è stata anche la tanto chiacchierata foto con Benetton. La piazza ha cacciato  Santori è stato costretto ad allontanarsi dal palco. Dopo, Santori ha detto a caldo ai giornalisti:  “Non mi hanno fatto parlare, come spesso capita con chi contesta in maniera premeditata. Mi hanno detto solo parolacce. E’ stata un’aggressione strumentale e organizzata – ha aggiunto – da parte di quelle persone che Salvini definisce Sardine ma Sardine non sono. I centri sociali e Potere al Popolo hanno occupato il palco per fare la loro propaganda elettorale. Quello che hanno fatto non era in programma, hanno scavalcato l’organizzazione”.

Immediata la replica di Potere al Popolo che annuncia di presentare una querela contro Santori: “A Napoli la gente non se ne fa niente dei discorsi vuoti. E soprattutto, dopo il connubio fra Sardine, PD e Bonaccini, quello che sta facendo l’autonomia differenziata che danneggia il Sud, tutti avevano capito che l’evento era una manovra politicista per tirare la volata elettorale a Sandro Ruotolo – spiegano in una nota Potere al Popolo – Così a Piazza Dante c’erano poco meno di 200 persone, come testimoniano tutte le foto. Sul palco alcune Sardine napoletane più sensibili ai problemi del territorio avevano chiamato le realtà di lotta della città intervenire. Precari Apu, Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”, Sardine Nere: tutte queste realtà hanno sottolineato che la loro lotta era contro la destra ma anche contro questo centrosinistra che non dà risposte, che fra i decreti di Minniti e quelli di Salvini non c’era poi tutta questa differenza, che il Sud non vuole l’autonomia differenziata ma ha bisogno di risorse e di intervento pubblico per assicurare lavoro e servizi – continua la nota – Contenuti in totale dissonanza rispetto alla linea filo-PD di Mattia Santori che, arrabbiato con gli stessi napoletani, decide di non svolgere l’intervento in programma, per poi allontanarsi di fretta quando alcuni giovani gli chiedono ragione delle sue posizioni. Apprendiamo quindi con sconcerto le dichiarazioni appena rilasciate da Mattia Santori che – invece di parlare di Salvini a Napoli – accusa Potere al Popolo e i centri sociali di aver occupato il palco delle Sardine facendo fallire l’iniziativa! Fortunatamente, nell’epoca dei social e dei video, tutti possono vedere che Potere al Popolo non è mai salito sul palco né c’è mai stata una nostra bandiera in piazza, leggere che tutti gli interventi erano previsti, che la gente in piazza non c’è mai stata, e che Santori non ha avuto il coraggio di affrontare non solo la piazza, ma anche dei ragazzi come lui. Semplicemente, quello che Santori non ha capito è che qui i movimenti sono reali e autonomi – puntualizzano i militanti – La gente, anche quella che loro stessi hanno chiamato a intervenire, è esasperata e non ha fiducia né nella destra né nel centrosinistra, ma chiede un’alternativa vera. Non si fa strumentalizzare a fini elettorali e non fa sconti a nessuno. Santori oggi ha fatto un Erasmus al Sud e ha scoperto che il mondo reale non è il giardino protetto di casa sua e dei media che lo coccolano.

Noi ci riserviamo di valutare con i nostri legali di querelare Mattia Santori, così dalla giornata di oggi imparerà anche a smettere di raccontare bugie alle telecamere. Non l’abbiamo fatto quando a Raidue, senza possibilità di replica, attaccò la nostra organizzazione inventando che a Firenze avevamo osato portare in piazza le nostre bandiere (cosa smentita da tutti i video). A meno che non voglia ritirare sin da ora le sue affermazioni. Il nostro Sud e il nostro paese meritano risposte reali, una politica vera, non marketing e pagliacciate. E i confronti i Presidenti di Regione, i Ministri, devono farli con le realtà di fabbrica, con i cittadini delle periferie, con i lavoratori APU e i disoccupati, con chi conosce davvero i problemi perché li vive sulla sua pelle, non con quattro improvvisati in cerca di visibilità – conclude la nota – Noi continueremo il nostro impegno per far sentire la voce degli ultimi, sostenendo ogni giorno le lotte, continuando ad aprire Case del Popolo nelle periferie e nelle province, e anche alle elezioni del 23 febbraio con Giuseppe Aragno a Napoli e il 1° marzo a Roma con Elisabetta Canitano.

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest