Napoli, mancata sicurezza su Bus e Metro Anm: 15 avvisi di garanzia

Dirigenti aziendali ed esponenti comunali sarebbero iscritti nel registro degli indagati. Una lavoratrice Anm: “hanno fatto politica sulla nostra pelle”. Sospeso un macchinista, rischia di fare da capro espiatorio

La  Procura della Repubblica di Napoli avrebbe iscritto una quindicina di persone nel registro degli indagati per lo scontro tra treni avvenuto nella Metropolitana di Napoli il 14 gennaio scorso, la violazione delle normative in materia di prevenzione sugli infortuni sul lavoro, la funzionalità del sistema di sicurezza de. L’inchiesta si sarebbe allargata sullo stato dei pullman. Gli avvisi di garanzia sarebbero stati notificati a dirigenti Anm, esponenti del Comune di Napoli e un macchinista.  I magistrati della VI  sezione “Lavoro e colpe Professionali” (coordinata dal procuratore aggiunto Simona Di Monte) starebbero effettuando delle verifiche e controlli incrociati sulla funzionalità del sistema di sicurezza, i treni, le rotaie, i soldi pubblici spesi per i pezzi di ricambi, la “qualità” dei pezzi di ricambio, i nomi delle ditte che forniscono pezzi di ricambio, i meccanismi di affidamento degli appalti per le forniture, le fatture rilasciate. Indagini accurate. Nei primi sei mesiei primi sei mesi del 2019 scorso, sono stati segnalati alla direzione aziendale dell’Anm ben 4897 guasti di mezzi.  Sotto accusa gli interventi manutentivi. L’Anm  non rispetterebbe le normative previste dal codice della strada, le leggi e le circolari ministeriali, in primis il decreto legge numero 388 del 15 luglio 2003. Bus vecchi, fatiscenti da rottamare che si rompono continuamente mandando in tilt  il   servizio e alimentando dure proteste degli utenti.  Una situazione gravissima, violazioni denunciate più volte dai rappresentanti della sicurezza dei lavoratori e dalle organizzazioni sindacali indipendenti dei lavoratori. Eppure, ogni anno, l’amministrazione comunale accredita sui conti dell’Anm circa 5 milioni di euro per riparare, pulire i bus e garantire la funzionalità del servizio. Intanto, l’azienda, puntualmente tenta di individuare dei capri espiatori disponendo la sospensione dal servizio del macchinista Gianluca Caleca.

SINDACATI INDIPENDENTI E LAVORATORI CHIEDONO IL RISPETTO DELLE NORME SULLA SICUREZZA –  le organizzazioni sindacali indipendenti USB Lavoro Privato, Orsa e Faisa Confail hanno proclamato uno sciopero di 24 ore del trasporto pubblico locale per lunedì 3 febbraio. “L’agitazione – rendono noto i sindacati – sarà effettuata nel rispetto delle fasce di garanzia. Le motivazioni alla base dello sciopero – spiegano – riguardano “ miglioramento delle condizioni di lavoro, la malagestione del personale, il trattamento economico e lo sviluppo progressivo di carriera per il personale viaggiante (autisti di autobus, operatori delle funicolari, personale di macchina e sale operative) del settore gomma e ferro, il rispetto delle misure di prevenzione e sicurezza su stazioni, treni e autobus”. Un grave clima di tensione. Evidenti le responsabilità, l’inettitudine politica ed amministrativa dell’amministrazione comunale di Napoli. Significativo il commento di Maria Aprovitola, una lavoratrice Anm. Un grido di dolore, un atto di accusa contro il sindaco Luigi De Magistris e il vice sindaco Enrico Panini.Ci hanno accusati e ci accusano, ci hanno mortificato e continuano a mortificarci. Lavoriamo ai limite per non dire senza sicurezza. Grazie a dichiarazioni assurde e senza fondamenta attraverso i media di un Sindaco e di un vice Sindaco, abbiamo la cittadinanza contro, hanno fatto tutto quello che volevano e che potevano e non potevano in azienda, hanno fatto politica sulla pelle dei lavoratori, ci hanno tolto soldi in busta paga, ci hanno puniti per colpe non nostre, ci hanno chiamati sciacalli solo perché ci siamo permessi di ribellarci ad un sistema che ha affossato una grande azienda. Ma cosa devono farci ancora per far capire a questa gente che i lavoratori Anm hanno ancora un po’ di dignità? Cosa,  io mi chiedo, devono farci ancora. Ci stanno massacrando, possibile che è sempre colpa dei lavoratori?”

Ciro Crescentini

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