Napoli, manca numero legale: salta consulta delle elette, silurato l’accordo per la presidenza

L’intesa tra alcuni esponenti della maggioranza, il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle prevedeva l’elezione della consigliera Laura Bismuto (Movimento Dema) alla carica di presidente, delle consigliere Francesca Menna (Movimento 5 Stelle) e Alessia Quaglietta (Partito democratico) come Vice presidenti

Oggi è saltata la prima riunione della consulta delle elette del Comune di Napoli, composta dalle consigliere comunali e delle municipalità. L’organismo previsto dall’articolo 35 dello Statuto comunale dovrebbe svolgere funzione di consulenza in materia di “pari opportunità”. E’ mancato il numero legale. Silurato l’accordo stipulato tra alcuni esponenti della maggioranza, il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle che prevedeva l’elezione della consigliera Laura Bismuto (Movimento Dema) alla carica di presidente, delle consigliere Francesca Menna (Movimento 5 Stelle) e Alessia Quaglietta (Partito democratico) come Vice presidenti. Prevista anche l’elezione delle componenti dell’ufficio di presidenza. In aula erano presenti solo 20 consiglieri su 92, quasi tutti dell’opposizione. Mancavano, soprattutto, le elette rosso-arancione. L’elezione della consigliera Bismuto non sarebbe stata accolta favorevolmente dalle esponenti della maggioranza perché non ci sarebbe stata una discussione vera, anzi sarebbero emersi carenza, deficit di democrazia. “Emerge il solito eccesso di protagonismo di qualche consigliera che mira unicamente alle poltrone stringendo accordi con esponenti dell’opposizione senza coinvolgere tutti – dicono alcuni esponenti della maggioranza – Una scorrettezza inaudita. La democrazia partecipata non è uno slogan. E’ necessario un confronto vero. Inaccettabili accordi sottobanco”. La consigliera Laura Bismuto ha lasciato l’aula visibilmente contrariata. La Bismuto negli ultimi mesi ha ottenuto la poltrona di vice capogruppo di Dema in consiglio comunale e stando ai soliti bene informati sarebbe interessata ad essere nominata nella Commissione Unesco. Lo scorso settembre provocò una dura discussione, un caso nel movimento arancione per avere apposto la sua firma alla lista presentata dal M5S alla città metropolitana.

Ciro Crescentini

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest