Napoli, la rabbia dei precari Lsu contro i consiglieri comunali

I precari da 25 anni garantiscono la funzionalità della macchina comunale

A Napoli esplode la protesta di 290 Lsu, i lavoratori impegnati nei progetti socialmente utili che da 25 anni hanno garantito la funzionalità della macchina comunale percependo salari da fame e vivendo una precaria condizione lavorativa. Una protesta alimentata da accordi discriminatori firmati dalle organizzazioni sindacali confederali di categoria di Cgil, Cisl e Uil.  Nell’occhio del ciclone è finita un’intesa sottoscritta tra i sindacati confederali e l’assessore al lavoro, il cigiellino Enrico Panini che prevede la stabilizzazione negli organici comunali di 114 Lsu sul numero complessivo di 240. Accordo a ribasso considerato che nel 2021 scadranno le convenzioni in tutta Italia ed i finanziamenti  per le attività utili.  E non sono mancati le ambiguità, il comportamento spregiudicato di alcuni personaggi politici che durante le ultime elezioni regionali hanno fatto promesse per racimolare voti. Ambiguità che hanno alimentato l’esasperazione dei precari da tre giorni in presidio davanti alla sede comunale di Palazzo San Giacomo. Dopo l’ennesimo scioglimento del consiglio comunale per mancanza di numero legale, i precari hanno duramente contestato duramente i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil di categoria, i consiglieri comunali, in particolare gli esponenti dell’opposizione che avevano fatto mancare il numero legale. Momenti di tensione si sono verificati davanti alla sede dell’Assise Cittadina in via Verdi e in piazza Municipio.

 “Questa mattina davanti alla sede del consiglio comunale di Napoli, i consiglieri di opposizione, sono stati duramente contestati da un gruppo di lavoratori ex APU e LSU, il motivo?  L’opposizione ha fatto venire meno il numero legale in aula, prima della votazione del bilancio, facendo sciogliere la seduta e rinviandola a lunedi” – ha affermato Giovanni Pagano, dirigente sindacale dell’Usb, Unione Sindacale di Base- Gli Lsu aspettano da 25 anni di essere stabilizzati, gli ultimi 290 ancora precari, con questo bilancio avrebbero visto la fine di un incubo fatto di sfruttamento da parte dello Stato. Si, perchè sono state le istituzioni locali e nazionali a permettere che per cosi tanti anni, delle persone lavorassero in posizioni essenziali per i comuni – prosegue Pagano –  Gli ex Apu dopo aver lavorato per 6 mesi per gli enti locali,s enza nessuna prospettiva occupazionale, dopo aver lottato per 2 anni solo per avere una risposta da parte della regione sul loro futuro (visto che il progetto APU doveva essere una politica attiva), sono stati scaricati dalla giunta De Luca. Finalmente con questo bilancio il comune di Napoli, aveva messo a disposizione per un nuovo progetto delle risorse, cosa che la Regione Campania nonostante avesse i fondi e il supporto del governo, non ha mai voluto fare, per un capriccio del presidente De Luca. Era ovvio – ha aggiunto Pagano –  che questa gente fosse incazzata, perchè l’opposizione non si è mai battuta per loro, non ha minacciato di far cadere la giunta e il sindaco perchè non eliminava il precariato interno, non metteva mano ai trasporti o non dava risposte sulla disoccupazione, no. Per l’opposizione far saltare il bilancio vuol dire attaccare il sindaco Luigi De Magistris, a costo anche di far commissariare la città, con delle conseguenze disastrose non solo per le categorie che erano in piazza oggi

Un nota dei consiglieri del Movimento 5 Stelle, Matteo Brambilla e Marta Matano –  Stamani, dentro e fuori il Consiglio comunale, sono accaduti fatti gravi. Anche oggi abbiamo avuto la riprova che la maggioranza non esiste e che tranne sterili proclami altro non sono in grado di fare, figuriamoci guidare la terza città di Italia.

Come già più volte ribadito questo pseudo bilancio è invotabile, lunedì voteremo convintamente no e non ci presteremo all’ennesima presa in giro di una città e dei suoi cittadini. A maggior ragione se lo si spaccia come uno strumento per dare finalmente una risposta a dei lavoratori, gli LSU, che da più di vent’anni aspettano di essere stabilizzati.

Se un’amministrazione promette cose che non è in grado di mantenere non è colpa delle opposizioni, ma è colpa di questi sedicenti difensori dei diritti che in realtà non difendono altri che sé stessi e che soffiano sui venti del disagio sociale, indirizzando la rabbia e la disperazione sulle opposizioni. Mentre eravamo all’interno del cortile del Maschio Angioino siamo stati avvisati dalla DIGOS che all’esterno ci stava aspettando una folla di persone che era pronta a scagliarsi su di noi con insulti, quindi siamo stati accompagnati all’uscita fino al parcheggio dove c’erano le nostre auto.

Qualcuno deve aver raccontato a queste persone che per colpa nostra non avrebbero avuto la tanto agognata stabilizzazione del lavoro. Capiamo la rabbia, ma non la violenza che è stata indirizzata verso alcuni consiglieri, a cui è stata augurata financo la morte loro e dei loro cari.

Quando non ci sono argomenti politici, e non si sa cosa fare, si aizzano i bisognosi contro chi svolge semplicemente il proprio ruolo, in modo da nascondere la propria incapacità e nullità politica. Allora vogliamo spiegare una volta per tutte la questione degli LSU:

1) il Comune di Napoli nella sua condizione finanziaria deve rispettare i parametri di legge dipendenti/popolazione ma, considerato il numero esiguo di personale, avrebbe potuto agire da qualche anno su questo versante, invece di tenere gli uffici vuoti e non assumere gli LSU. Purtroppo loro hanno già speso tutto il Fondo di riserva (e quindi anche tutto ciò che era previsto a bilancio) alla fine di ottobre e quindi non possono procedere in tal senso.

2) nella commissione consiliare Lavoro, del del 05 novembre 2020 il vice sindaco Panini ha affermato, secondo quanto riportato dal comunicato stampa: “per l’assunzione nel 2020 di tutti gli LSU occorrerebbero 3,2 milioni di euro, una somma che non è possibile appostare in bilancio, perché anche il fondo di riserva è stato completamente speso per far fronte all’emergenza Covid. Sulla proposta di Bismuto per l’assunzione a tempo parziale di tutta la platea nel 2020, il vicesindaco (…..), ha concluso, anche l’assunzione all’83% della retribuzione non riuscirebbe ad assorbire tutta la platea. Resta la certezza per gli LSU del Comune che la convenzione proseguirà a gennaio 2021

Detto questo ci chiediamo in tutta questa vuota attività della Giunta comunale, in cosa le opposizioni avrebbero agito contro i lavoratori? L’Assessore Panini ha spiegato ai Sindacati ed ai Lavoratori quali sono le risorse disponibili?

Il Movimento 5 Stelle non si è mai posto contro i lavoratori né ha mai ostacolato alcuna procedura che potesse risolvere i problemi dei lavoratori. Al contrario è questa gestione fallimentare che non è stata in grado di risolvere alcun problema degli LSU.

Come sempre siamo pronti a ragionare e confrontarci con tutti, ma non a subire intimidazioni e minacce. Se qualcuno voleva spaventarci si sbagliava. Siamo pronti a mandare via questa amministrazione.

La nota dei consiglieri del gruppo La Città – “Una legittima battaglia istituzionale trasformata in un’aggressione”. E’ quanto denunciano i consiglieri Roberta Giova e Diego Venanzoni (Gruppo La Città) vittime – a quanto riferiscono – di aggressione, con il consigliere del Pd Federico Arienzo, all’esterno del Maschio Angioino da parte di un gruppo di Lsu che hanno manifestano per chiedere la stabilizzazione. ”Quanto accaduto stamattina – affermano – dimostra come il clima politico in città sia diventato incandescente oltre che intollerabile. Il fatto che una consigliera comunale della maggioranza abbia aizzato contro di noi gli Lsu accusandoci di volere mandare a casa il sindaco de Magistris e, quindi, di affidare, dal punto di vista amministrativo, la città a un commissario è davvero grave per la vita politica di Napoli e dei napoletani. Qualcuno – proseguono – spieghi agli Lsu che devono la condizione in cui si trovano esclusivamente ai dieci anni di malgoverno di questa amministrazione e a null’altro”. I consiglieri aggiungono: ”Capiamo tutto, tutte le ragioni possibili e immaginabili di tanti altri consiglieri comunali ma è grave perdere di vista l’impegno assunto con i cittadini al momento di chiedere il voto, di rappresentarli nel civico consesso. Lo sviluppo amministrativo, sociale, civile ed economico di Napoli non può prescindere dalla buona politica che non può essere messa da parte ricorrendo a minacce, facendo leva sulla disperazione di lavoratori”. Gli esponenti del Gruppo di opposizione concludono evidenziando che ”è davvero frustrante, oltre che essere stata una brutta scena, aver avuto bisogno dell’aiuto della Digos ed essere stati scortati perché si sta cercando di dare una svolta alla città, ormai ferma, immobile, da tempo e sul baratro del collasso”.

Ciro Crescentini

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