Napoli, la metropolitana non è sicura: assessore Panini contestato dai lavoratori

Continuano le indagini della Procura, interrogato Enzo Balzano, sindacalista coraggioso

Continuano le indagini della Procura di Napoli sull’incidente avvenuto martedì scorso in prossimità della stazione di Piscinola della Linea 1 della Metropolitana che ha coinvolto 3 treni, con il ferimento di 4 persone. L’ inchiesta condotta dal pm Michele Caroppoli e dal procuratore aggiunto Simona Di Monte, sotto il coordinamento del procuratore Gianni Melillo. I magistrati ipotizzano il reato di disastro ferroviario, lesioni e violazioni delle norme in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro. Oggi è stato a lungo interrogato dai carabinieri, Enzo Balzano il coraggioso sindacalista della Faisa Confail  da tempo denuncia violazioni delle norme sulla sicurezza. Balzano è stato duramente attaccato dal vice sindaco Enrico Panini, L’esponente della giunta di Luigi de Magistris in un post su Facebook ha accusato di sciacallaggio i lavoratori che hanno evidenziato le carenze del sistema di protezione e di tutela dei lavoratori e dell’utenza. Silenti i sindacati confederali di categoria di Cgil, Cisl, Uil, Ugl. A scendere in campo solo le organizzazioni sindacali autonome e indipendenti.  Immediata la replica della Faisa Confail: “Restiamo amareggiati di fronte alle dichiarazioni di chi dovrebbe tutelare la verità, demandando senza mezze misure, il tutto alla magistratura. Ci saranno dei tempi tecnici, fra indagini, perizie e l’ascolto degli attori e solo dopo tutte le informazioni raccolte dalla Procura si potrà dare un giudizio di merito – sottolinea il sindacato indipendente – Intanto ci sta, senza ipotesi, ma con fatti concreti, tangibili e documentati, chi racconta quanto accaduto. Per qualcuno è reato? Per noi no! E’ sola un’amara verità che tutti devono sapere. Svariate volte si è voluto accendere un gigantesco riflettore sulla sicurezza della Linea 1, per la vetustà dei treni, la precaria manutenzione non dovuta dai manutentori ma da un problema di pezzi di ricambio che oggi in commercio non esistono più o si faticano a trovare e magari  chiediamo a gran voce, a chi di competenza, di dare uno sguardo sulla corretta funzionalità del “cervellone elettronico” ma questo sicuramente sarà oggetto di accertamenti da parte degli inquirenti. Non intendiamo neanche dare evidenza a chi, sul quotidiano “La Repubblica” titola a tutto tondo “quel macchinista ha commesso due errori”. Ci risulta davvero aberrante che ci sono dirigenti Anm, che già hanno sentenziato e giudicato l’accaduto in beffa a una magistratura che sta svolgendo il proprio operato! – sottolinea ancora il sindacato – Non ci stiamo quando si vuole stigmatizzare un comportamento a proprio uso e consumo o a leggere minacce, neanche poco velate, che riguardano una sorta di cassa integrazione, chi lo dice non sa neanche di cosa sta parlando”.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’Unione Sindacale di Base. “Le dichiarazioni di stamattina dell’Assessore Enrico Panini dimostrano ancora una volta come uno dei problemi di questa Amministrazione Comunale sia quello di non accettare le critiche” – afferma, in una nota, Marco Sansone del Coordinamento Regionale Usb Lavoro Privato. Lo dimostra il fatto che – continua il sindacalista – in conseguenza dell’incidente ferroviario dell’altro giorno, chi gli ha fatto notare che da anni alcune organizzazioni sindacali lanciano allarmi sul sistema di sicurezza, per lui si tratta semplicemente di ‘sciacalloni'”. “Un atteggiamento – continua Sansone – che ricorda quello di quei bambini che nelle partitelle di cortile, quando gli fischiavano un fallo contro, andavano via col pallone dicendo: non voglio giocare più. Noi invece diciamo che proprio perché la sicurezza non è una ‘pazziella’, come dice l’assessore, e proprio perché in fondo abbiamo evitato una tragedia, crediamo sia il caso di intervenire, proporre e soprattutto ascoltare, senza per questo rischiare di subire minacce velate per cui, se manca la sicurezza, non si garantisce il servizio e quindi si rischia di mettere i lavoratori in cassa integrazione“. “È arrivato il momento – continua Sansone – di assumersi la responsabilità di fare scelte forti, e la risposta della Usb è esattamente questa: senza sicurezza non può esserci servizio! Ma a pagare – conclude Sansone – deve essere chi amministra da anni senza esser stato capace di fornire garanzie, non lavoratori e cittadini come sempre”.

CiCre

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