Napoli, la marcia di centinaia di ragazzi contro la camorra a Ponticelli. Assenti Comune, Questura e Prefettura

Gli abitanti del quartiere chiedono una presenza più incisiva dello Stato, sia in termini di controllo del territorio della periferia orientale sia sul versante della socialità

Centinaia di ragazzi del quartiere di Ponticelli hanno sfilato con bandiere, striscioni e cartelli fino a piazza Aprea. L’iniziativa è stata promossa a a meno di 24 ore dalla gambizzazione di un 48enne a pochi metri di distanza dalla scuola “Toti-Borsi-Giurleo”, mentre gli alunni si apprestavano ad uscire.

“Libera”, “Fondazione Polis” e il network delle associazioni antimafia avevano da tempo messo in calendario l’appuntamento. L’11 novembre ricorre l’anniversario della strage del bar Sayonara. 33 anni fa, un commando di killer sparò all’impazzata, uccidendo sei persone, quattro delle quali non avevano alcun legame con la criminalità organizzata: Gaetano De Cicco, Salvatore Benaglia, Domenico Guarracino e Gaetano Di Nocera.

All’indomani dell’ennesimo episodio da inquadrare nell’ambito della lotta tra i clan De Micco e De Luca Bossa, gli abitanti di Ponticelli chiedono una presenza più incisiva dello Stato, sia in termini di controllo del territorio della periferia orientale sia sul versante della socialità. Ma in testa al corteo, non si può non notare l’assenza delle istituzioni di cui era stata annunciata la presenza: Comune, Questura e Prefettura. 

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