Napoli, la lotta per riaprire piazze e parchi: “Giù le mani dalle nostre vite”

Un appello lanciato da una serie di associazioni

Appuntamento domani 13 marzo alle 11 davanti ai cancelli della Villa comunale di Napoli, a Piazza Vittoria, per chiedere la riapertura dei parchi pubblici, delle piazze e dei lungomare chiusa per ordinanza della Regione Campania. A lanciare l’appello una serie di associazioni (Usciamo dagli schermi; Comunità Santa Fede Liberata; Nati per giocare; Set Napoli; Afasp – Associazione familiari amici sofferenti psichici – Campania; Napoli Pedala) che invitano chi riesce a partire da piazza del Gesù alle 10:30 “con biciclette tricicli, monopattini ovvero con tutti gli strumenti per circolare”.

Continuiamo – spiegano i promotori dell’iniziativa Giù le mani dalla città e dalle nostre vite’ la lotta che stiamo portando avanti per la riapertura della scuola e per l’agibilità di spazi di vita comunitaria e solidale; chiediamo un piano di trasporti efficiente, investimenti seri e veloci sull’edilizia scolastica, assunzione di personale scolastico, una sanità pubblica e territoriale adeguata, musei, cinema e teatri aperti”. Il presidio all’ingresso della Villa comunale è stato comunicato alla Questura e gli spostamenti per raggiungerlo, informano gli attivisti, “sono pertanto una valida motivazione per muoversi”.

L’associazione AFASP: rispettare i diritti e i bisogni delle persone con sofferenza psichica –L’accesso nei parchi ha valore terapeutico. Si prevedano deroghe per le persone fragili. Consapevoli della gravità dell’attuale situazione epidemiologica sul territorio regionale, e della necessità delle misure atte a contrastare le possibilità di contagio, l’A.F.A.S.P., Associazione familiari amici sofferenti psichici della Campania, segnala tuttavia come, ancora una volta, nell’ultima ordinanza del Presidente De Luca non siano in alcun modo contemperate le esigenze, i diritti e i bisogni delle persone con sofferenza psichica e dei loro familiari, nonché, più complessivamente delle persone con disabilità o con sindrome autistica

La chiusura indiscriminata di parchi, ville, giardini pubblici, che va ad aggiungersi alle ulteriori restrizioni e alla sospensione o riduzione di molti servizi ed attività terapeutiche, ha una immediata e pesante ricaduta sulla salute psichica e fisica delle persone fragili. In accordo con gli enti locali, si sarebbero potute e dovute prevedere per loro e per i loro accompagnatori, specifiche deroghe, consentendo modalità di accesso anche contingentato e comunque in sicurezza, come pure viene fatto in altre parti d’Italia e si è realizzato in tanti comuni durante il primo lockdown. L’accesso ai parchi e ai giardini pubblici, per molte persone, anziani, adulti ragazzi, non ha solo un carattere ludico ma anche e soprattutto terapeutico, e sospendere questa possibilità di punto in bianco, significa incidere negativamente sulla loro salute, sul loro piano terapeutico, su equilibri familiari già fortemente stressati dalla condizione pandemica. Con indiscriminate misure draconiane, si corre il rischio di far precipitare delle situazioni che stanno diventando sempre più complicate, con il peso che ricade interamente sulle spalle delle famiglie. Chiediamo con forza che il Presidente della Regione riveda quest’ultima ordinanza, dando agli enti locali la possibilità di prevedere deroghe per le persone fragili e i loro accompagnatori e, più complessivamente, di definire, in accordo con le disposizioni nazionali, azioni volte a tutelare il diritto alla salute delle persone con sofferenza psichica che ancora una volta rischiano di essere considerate come figli di un virus minore.

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