
L’indagine della Procura di Napoli dunque verte in particolare sulla vendita alla Colombia di aerei M346. Un affare di 4 miliardi di euro
Su disposizione della Procura di Napoli, la Digos partenopea sta effettuando una serie di perquisizioni nelle abitazioni e negli uffici romani di Alessandro Profumo (in qualità di amministratore delegato di Leonardo), dell’ex presidente del Consiglio Massimo D’Alema, di Giuseppe Giordo, ex direttore del settore Navi di Fincantieri e di Gherardo Gardo, nella veste di contabile di D’Alema.
Il decreto di perquisizione nei confronti dei quattro indagati è stato emesso nell’ambito delle indagini che la Procura di Napoli sta effettuando sulla vendita alla Colombia di aerei M346, corvette e sommergibili prodotti da società italiane con partecipazione pubblica, come Leonardo e Fincantieri.
Le forniture sulle quali si è concentrata l’attenzione degli inquirenti della sezione criminalità economica della Procura di Napoli avrebbe un valore di oltre 4 miliardi di euro. La forma aggravata viene contestata Agli indagati in quanto il reato sarebbe stato commesso con l’ausilio di un gruppo criminale organizzato attivo in diversi Stati, tra cui Italia, Usa, Colombia e anche in altri. I fatti contestati risalgono a una data prossima al 27 gennaio 2022
Il decreto di perquisizione: “Francesco Amato ed Emanuele Caruso operavano quali consulenti per la cooperazione internazionale del ministero degli Esteri della Colombia tramite Giancarlo Mazzotta riuscivano ad avere contatti con Massimo D’Alema il quale per il curriculum di incarichi anche di rilievo internazionale, rivestiti nel tempo si poneva quale mediatore informale nei rapporti con i vertici delle società italiane, ossia Alessandro Profumo quale amministratore delegato di Leonardo e Giuseppe Giorgio quale direttore generale della divisione navi militari di Fincantieri. Tale operazione era volta a favorire e ottenere da parte delle autorità colombiane la conclusione degli accordi formali e definitivi aventi ad oggetto le descritte forniture e il cui complessivo valore economico ammontava oltre 4 miliardi di euro. Per ottenere ciò offrivano e promettevano ad altre persone il corrispettivo illecito della somma di 40 milioni di euro corrispondenti al 50% della complessiva provvigione di 80 milioni di euro». A essere coinvolti sono anche: “Edgardo Fierro Flores capo del gruppo di lavoro per la presentazione di opportunità in Colombia, Marta Lucia Ramirez ministro degli Esteri e vice presidente della Colombia, German Monroy Ramirez e Francisco Joya Prieto delegati della commissione del Senato colombiano”.