Napoli, il Teatrino del Maschio Angioino salva de Magistris

Favorevoli 19 consiglieri, contrari 18.

Stanotte, la Sala dei Baroni del Maschio Angioino ancora una volta si è trasformata in un teatrino e puntualmente il sindaco Luigi de Magistris si è salvato. Salvo per un voto. Dopo una sceneggiata durata quasi 18 ore, nel consiglio comunale di Napoli è passato il bilancio di previsione 2020-2022. Favorevoli 19 consiglieri, contrari 18.

 Si è salvato de Magistris e il governo cittadino di Palazzo San Giacomo insieme agli “aspiranti attori”, ovvero i consiglieri di maggioranza e di una parte dell’opposizione consociativa. Consiglieri che indossano le casacche della destra o della sinistra solo per recitare un copione. Finti rivoluzionari, pseudo-fascisti, comunisti-macchiette, pronti a difendere poltrone, gettoni di presenza, privilegi. Tutti interessati ad evitare l’arrivo del commissario prefettizio e lo scioglimento dell’assemblea cittadina che sarebbero scattati con la mancata approvazione del documento contabile. Un commissario che avrebbe dichiarato immediatamente il dissesto finanziario. Un dissesto finanziario che avrebbe potuto danneggiare economicamente molti fornitori, società e imprese creditrici, alcune molto vicine politicamente a Forza Italia e alla Lega.

Una mano a de Magistris è arrivata da alcuni consiglieri della finta opposizione. Determinante il sì espresso dalla consigliera di opposizione Anna Ulleto, ex Pd, che si sospese nel 2016 dal partito perché indagata per voto di scambio. Determinanti le assenze dall’aula assenze al momento del voto: Salvatore Guangi di Forza Italia e il consigliere Domenico Palmieri, eletto all’opposizione con Napoli popolare e legato all’ex governatore Stefano Caldoro.

 La “svolta” è arrivata alle 2 di notte: il consigliere Nino Simeone eletto nel 2016 in una lista pro-de Magistris, accusa un malore. Arriva l’ambulanza del 118, il presidente Sandro Fucito sospende la seduta.  Simeone abbandona l’aula su una sedia a rotelle: aveva annunciato il suo voto contrario. Con il No di Simeone, i contrari sarebbero stati 19, lo stesso numero dei favorevoli e il bilancio non sarebbe passato. La seduta riprende alle 3 e dopo mezz’ora, il “teatrino” vota, il sindaco è salvo.  

Sono molto contento per la città – dichiara al temine dei lavori de Magistris – Dopo il sindaco di strada credo che questo sia stato il momento più difficile. Non era facile con ben 8 consiglieri eletti grazie a me che nel frattempo sono passati dall’altra parte“. Sul voto a favore di Ulleto, coinvolta in indagini per voto di scambio, l’ex pm commenta: “Chi ha votato Sì non l’ha fatto per interesse personale, ma per amore di Napoli. Il vero squallore politico di questa vicenda è rappresentato dai traditori che con questo voto sono stati messi all’angolo. Lo scandalo è chi tradisce, non chi ha evitato il commissariamento e la spallata eterodiretta da un altro palazzo. Mi riferisco ai consiglieri che eletti con me con grande pervicacia hanno votato contro. È legittimo perché in democrazia si può cambiare, però è anche eticamente e politicamente riprovevole. Ringrazio l’area di moderati del centrodestra che sono stati responsabili. E non c’è un accordo, nessun segreto. Abbiamo fatto un grande lavoro politico. Il risultato è più largo dei numeri: perché il clima che si è creato prefigura un rafforzamento della maggioranza”.

Ciro Crescentini

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