Napoli, guardia di finanza arresta due vigili urbani e un imprenditore

I fatti contestati risalirebbero al luglio del 2021. I due caschi bianchi avrebbero intascato una mazzetta pari a 500 euro per “addomesticare” un accertamento eseguito in un negozio di abbigliamento della città,

Il Secondo Gruppo della Guardia di Finanza di Napoli coordinato dal tenente colonnello Dario Marano ha proceduto all’arresto di due agenti della Polizia Municipale di Napoli(entrambi conviventi) e un noto imprenditore titolare di vari negozi in Città. I tre sono indagati dei reati di corruzione, falso in atto pubblico e ricettazione.

Per i tre il giudice per le indagini preliminari ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari.

I vigili urbani sono accusati di avere intascato una “mazzetta” – secondo quanto si appreso pari a 500 euro – per “addomesticare” un accertamento eseguito in un negozio di abbigliamento della città, riconducibile all’imprenditore, relativo a uno scavo in corso nel seminterrato dell’esercizio commerciale che si trova in una zona della città sottoposta a vincolo archeologico.
   

I fatti contestati risalirebbero al luglio del 2021. Dopo l’iscrizione dei due pubblici ufficiali nel registro degli indagati il vertice della Polizia Municipale di Napoli, il generale Ciro Esposito, ha disposto il trasferimento dei soggetti, peraltro anche “compagni” nella vita: i due vennero destinati alla guardiania dei veicoli, quindi ad un’attività interna al Corpo, in attesa dell’esito delle indagini.

Le Indagini dei militari delle fiamme gialle sono iniziate da un eloquente indizio “500 euro per regalo antiabusivismo”, datato luglio 2021, .

La dicitura è stata individuata dai finanzieri su un registro sul quale veniva annotata una sorta di contabilità  parallela scoperto durante un accertamento all’interno del Porto di Napoli.

Sul registro, è poi stato scoperto, era stata annotata la contabiliotà  “parallela” di un negozio di abbigliamento per bambini riconducibile all’imprenditore arrestato.

Due giorni prima del ritrovamento sempre la Guardia di Finanza, ha sequestrato, sempre nel Porto, un camioncino che trasportava calcinacci. L’autista aveva riferito agli investigatori che si trattava di materiale di risulta frutto di scavi in corso in un negozio del centro di Napoli. Ed è stato grazie alla correlazione tra queste due informazioni a far scattare l’attività  investigativa.

L’imprenditore – secondo quanto emerso dalle indagini – dopo avere avuto una “prima visita” da parte della Polizia Municipale che si era accorta degli scavi in corso nel seminterrato del negozio di abbigliamento, si è subito rivolto alla coppia che – è la tesi degli inquirenti – si sarebbero prodigati per ridimensionare nella relazione di accertamento l’entità  dei lavori che, in quella zona della città , sono assoggettati al parere della Sovrintendenza.

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