Napoli Est, territorio di sfruttamento

Lo scrittore Raffaele Carotenuto intervista Enzo Morreale del “Comitato Stop GNL”.

Costruzione di un deposito di Gas Naturale Liquido (GNL) nel porto di Napoli, allocazione di un biodigestore per la produzione di biogas attraverso il trattamento di 30 mila tonnellate di rifiuti a Ponticelli (frazione umida), spostamento dell’Archivio storico ENEL di Napoli fuori dal capoluogo provinciale (Comune di Pastorano – CE).

Napoli est condannata a territorio di sfruttamento, una zona di mezzo di cui bisogna perdere storia e memoria, un pezzo consistente di città concepita come terra di passaggio, al servizio di altri, da appesantirne ulteriormente la salubrità ambientale, da continuare ad inquinare e renderla pericolosa per l’assegnazione di funzioni a rischio di incidenti rilevanti.

Ne parliamo con Enzo Morreale, “Comitato Stop GNL”.

Enzo Morreale

Domanda. Il deposito costiero di Gas Naturale Liquido (GNL), da allocare nel porto di Napoli in zona industriale (Molo Vigliena – Darsena Petroli), avrebbe una capacità di deposito di 20.000 metri cubi. Un ulteriore grande manufatto che ostacolerebbe quel recupero del rapporto con il mare che, a partire dal quartiere di San Giovanni a Teduccio, ancora si aspetta in termini di risarcimento per l’alto inquinamento provocato da industrie inquinanti e pericolose. Piuttosto che “aprire” a oriente la cittadella portuale, la si chiude ancora di più e se ne pregiudica definitivamente la sua bonifica e restituzione alla città. Un grande passo indietro ai fini ambientali e territoriali, con un forte risentimento (negativo) di tipo sociale ed economico. A che punto siamo?

Risposta. Non si tratta solo del recupero della linea di costa già di per sé sufficiente a motivare le ragioni del NO al progetto. La messa in opera del piano incrementa i fattori di rischio di incidenti catastrofici e quelli relativi all’inquinamento che causano già adesso gravi patologie, che abbiamo documentato e inviato al Ministero dell’Ambiente.

In data 17 febbraio 2023 si è riunita la Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale per discutere, tra gli altri punti all’Ordine del Giorno, del «Deposito GNL nel porto di Napoli», proposto da Edison e Kuwait. In sostanza La Commissione VIA ha annunciato la conclusione del procedimento.

Già in data 17 marzo 2023 sul sito del Ministero dell’Ambiente abbiamo potuto rilevare che c’era una significativa novità riguardante lo stato della procedura è cioè che il Parere del CTVIA è stato emesso e che si attende il parere del Ministero della Cultura.

Dallo stesso territorio rileviamo dei segnali inconfutabili che non promettono nulla di buono:

nel Palazzo delle Cento Cammarelle, distante poche centinaia di metri dall’area di progetto, si sono recati dei tecnici dichiarando che si apprestano a installare delle apparecchiature di rilevamento ambientale per conto della Kuwait in relazione al progetto del deposito GNL;

qualche giorno dopo gli abitanti del plesso della ex Navalmeccanica hanno protestato poiché, per diverse settimane, sono stati alle prese con un frastuono insopportabile. In sostanza il rumore si propagava dall’oleodotto che trasporta i carburanti dalla Darsena Petroli ai depositi costieri sul quale sono in corso lavori importanti. Va precisato che lo spazio è lo stesso dove si intende realizzare il Deposito GNL;

dai piani alti della zona si nota che sul Molo Vigliena sono in corso lavori importanti, si vedono infatti grossi automezzi, cumuli di materiale edile e basoli accatastati;

in data 28 marzo nella Darsena Petroli abbiamo potuto notare che sono in corso lavori di escavo dei fondali, cioè nello stesso spazio acqueo dove si intende realizzare il Deposito GNL;

a completare il quadro ci sono le notizie apparse in data 19 marzo sul quotidiano «L’identità» secondo cui «la vicesindaca Laura Lieto parteciperebbe il 12 aprile a un incontro sulla dismissione di impianti nel porto. Quelli che devono far posto al Deposito GNL nell’area Q8?.

Domanda. L’attuale governance dell’Autorità Portuale che idea ha di ridefinizione dell’area industriale interna, ovvero come vedi l’infrastruttura di relazione con i quartieri orientali – “Porto di Napoli” – nei prossimi anni, in funzione di questa come delle altre scelte?

Risposta. Negli ultimi vent’anni sono stati “approvati” diversi documenti relativi alla pianificazione portuale che hanno evidenziato una indeterminatezza sugli obiettivi che sono costantemente mutati Basti pensare che la variante del Piano Regolatore Portuale del 2012 è formalmente “in corso di rivisitazione”. Nel 2018 l’AdSP del Mar Tirreno Centrale approvò il Master Plan del Porto di Napoli nel quale proponeva l’ampliamento delle banchine verso levante, in aggiunta a quelle già previste nel 2008 e in via di “ultimazione”. Il piano prevedeva di costruire i nuovi moli davanti alla Corradini di cui si chiedeva l’abbattimento e l’annullamento del vincolo di tutela di bene culturale. Praticamente in tale previsione il porto sarebbe arrivato a Pietrarsa. Nello stesso Piano fu individuato il Molo Vigliena per “la realizzazione di un deposito per lo stoccaggio di GNL”. Le previsioni del Master Plan del 2018 sono state poi azzerate nel 2021 con deliberazioni dell’AdSP. Dalla lettura degli atti relativi al procedimento sul Deposito GNL si deduce che tali provvedimenti saranno oggetto di contenziosi. I promotori sottolineano il fatto che la procedura è stata avviata in vigenza di strumenti urbanistici che prevedevano il Deposito GNL.

Nella seduta del 26 ottobre 2021 l’AdSP ha approvato il Documento di Pianificazione Strategica di Sistema (DPSS). Il Piano prevede una significativa riduzione del traffico commerciale rispetto all’originario progetto del Nuovo Terminale Contenitori di Napoli Levante, approvato nel 2008 ora in fase di completamento. Si evidenzia che i lavori di ultimazione mostrano un palese rallentamento dovuto presumibilmente alla vaghezza degli obiettivi fissati dal piano. Per la costruzione del terminale contenitori sono stati già spesi ingenti risorse per la realizzazione della vasca di colmata e per il dragaggio dei fondali portuali che hanno contribuito unicamente a devastare il litorale, con tutte le prevedibili conseguenze in termini di qualità urbana e di salubrità. Nonostante le novità intervenute non ci sono iniziative tese a ridimensionare il progetto pure dal punto di vista urbano, considerate le infrastrutture di servizio che dovrebbero essere costruite. Nel documento non c’è alcun riferimento esplicito alle novità intervenute e ai palesi errori di previsione. Ancora adesso il documento mostra delle contraddizioni. Lo step successivo dovrebbe essere quello relativo all’approvazione del nuovo PRP.

Domanda. A Via De Roberto – quartiere Ponticelli – è previsto un impianto di compostaggio, con recupero di biometano, per la produzione di 40.000 tonnellate all’anno di compost (trattamento frazione umida), a servizio dell’intera città di Napoli. Sull’area considerata è previsto un Polo Ambientale per altre attività di recupero e valorizzazione dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata. Nella medesima area è già ubicato il depuratore denominato “Napoli EST”, che si estende su una superficie di ben 400 mila metri quadrati. Una vera e propria “cittadella dei rifiuti” esattamente di fronte al territorio occupato dai depositi della Kuwait Raffinazione e Chimica, peraltro MAI bonificato. Un quartiere condannato a vita a “resistere” all’inquinamento ambientale, non credi? 

Risposta. Si tratta dell’ennesima scelta calata dall’alto, senza prendersi cura di comprendere che il territorio oggetto dell’intervento è stato gravato da molteplici progetti che provocano un considerevole impatto ambientale. Nel caso specifico le occasioni di confronto, tra Comune di Napoli promotore e la cittadinanza, sono state rarissime: qualche sporadico ed insufficiente Consiglio Municipale. Per confronto si intende una informazione puntuale e precisa di tutti gli aspetti connessi alla messa in opera dell’impianto, organizzando discussioni in contraddittorio che non si è ritenuto di prevedere. Del resto a sancirlo è la legge. Probabilmente lo stesso biometano prodotto nell’impianto potrebbe essere poi trattato nell’impianto di Vigliena.

Raffaele Carotenuto

Domanda. L’Archivio storico dell’Enel nasce al Ponte dei Granili – nel quartiere di San Giovanni a teduccio – e racconta la storia dell’industria elettrica in Italia dagli inizi dell’800. Successivamente veniva trasferito alla Mostra d’Oltremare di Napoli, per un suo più compiuto sviluppo archivistico e di fruizione della cittadinanza. Ben 13 km di documenti, 200 mila fotografie, migliaia di disegni tecnici, libri e riviste specializzate, centinaia di reperti e filmati, oltre al patrimonio cartaceo di più di 1200 aziende elettriche italiane confluite in Enel (1962), per studiosi, osservatori, operatori culturali, sia italiani che stranieri. Ora se ne prospetterebbe il trasferimento definitivo non solo “fuori” dal capoluogo napoletano, ma addirittura fuori Regione. Una perdita culturale e scientifica enorme per un territorio che si impoverisce sempre di più e deve continuare a fare i conti con i suoi “tormenti ambientali”. Un asset strategico che avrebbe potuto innescare un virtuoso processo socio-economico, non solo per la zona orientale ma per l’intero paese. Un disastro annunciato?

Risposta. La questione dell’Archivio dal mio punto di vista è quanto mai emblematica. Nel 2015 lo hanno scippato a San Giovanni e solo alcuni (pochissimi) si opposero, sostenuti da eminenti personalità. Le motivazioni addotte ancora adesso mi procurano problemi allo stomaco. Gli inquinatori (gli eredi delle società elettriche che dal 1916 hanno devastato il territorio) sostennero che San Giovanni a Teduccio era una realtà degradata e al di fuori dei circuiti culturali che contano, nonché distante dal centro cittadino (sic!).

Scongiurammo il trasferimento in altra Regione e fu individuata la Mostra d’Oltremare per l’allestimento dell’Archivio d’Impresa per il quale furono previsti dal “Patto per la Campania” ingenti risorse. Adesso non va bene nemmeno la Mostra d’Oltremare ed è ripresa la solita tiritera.

Insomma, per Enel il problema è proprio Napoli. Tale pretesa è inaccettabile. Un nucleo di volenterosi pure in questa fase si è schierato per impedire il trasferimento della documentazione conservata nell’Archivio Enel di Napoli. Rilevo che allo stato le istituzioni cittadine nicchiano.

Pare, forse, che nei prossimi giorni “qualcosina” la faranno. Nel frattempo, l’on. Francesco Emilio Borrelli ha presentato una interrogazione e chiesto di effettuare un sopralluogo presso la mostra.

Nelle prossime ore il Comitato promotore per la difesa dell’Archivio, di cui faccio parte, incontrerà l’on Luciano Schifone, consulente del Ministro della Cultura, che ha condiviso e sottoscritto il nostro documento-missiva indirizzato al Ministro, all’Enel e a tutti gli attori di questa vicenda.

Domanda. Secondo te, esiste un protagonismo istituzionale dei rappresentanti della Municipalità 6 e dello stesso Comune di Napoli, oppure le decisioni vengono prese altrove, subite e non dirette da questi livelli di rappresentanza?

Risposta. Sul versante istituzionale registro, purtroppo, un’arrendevolezza e in parte una subalternità. Troppo spesso sento sostenere che in fondo i processi sono talmente tumultuosi e profondi che lasciano poco spazio d’intervento alla Municipalità e allo stesso Comune. Ovviamente non sono affatto d’accordo poiché ritengo che le cosiddette Istituzioni di prossimità debbano esercitare compiutamente e fino in fondo il loro ruolo di rappresentanza dei legittimi interessi ed altresì dei diritti di cittadinanza, inoltre, esse hanno il compito di dare vita compiutamente alla pratica della democrazia.

Enzo Morreale

Domanda. Qual è il grado di consapevolezza dei cittadini dei quartieri di Napoli est interessati in relazione a queste scelte?

Risposta. Per quanto riguarda i cittadini trovo che siano esposti ad una disinformazione diffusa. Non funzionano affatto gli strumenti di partecipazione e di informazione. La stessa procedura del progetto GNL prevede(va) secondo la legge la partecipazione della gente al procedimento che non è stato affatto organizzata. Le uniche opportunità sono state favorite da alcuni comitati e attivisti locali che per quanto generose siano state sono ancora insufficienti. Ogni cantiere che si apre viene recepito come una speranza che resta puntualmente delusa poiché l’obiettivo del programma è quasi sempre: l’allargamento del Porto, la nuova centrale termoelettrica, il nuovo impianto di compostaggio, il GNL ed altro ancora. Le azioni che stiamo promuovendo in questa fase si propongono di informare la gente e di creare spazi di partecipazione.

Domanda. I comitati civici e sociali degli attivisti della zona orientale riescono a fare sintesi rispetto a tali contraddizioni, oppure finiranno con il dividersi?

Risposta. La riunione programmata per il prossimo 20 aprile presso l’Associazione “Figli in Famiglia” ha lo scopo di favorire un confronto ampio, sincero e aperto tra le Associazioni e gli Attivisti. Nelle nostre aspettative è un momento importante nel quale verificheremo la posizione di ogni singola realtà. Da questo punto di vista mi sono imposto di essere fiducioso. Per quanto mi riguarda ritengo che il confronto debba coinvolgere tutti, la stessa Chiesa, ed anche i militanti dei raggruppamenti politici a condizione che si remi tutti nella stessa direzione, cioè quelli della tutela degli interessi della cittadinanza.

Domanda. Quali sono le prossime tappe di costruzione di una piattaforma di conoscenza dei cittadini?

Risposta. Sulla Vicenda GNL per il prossimo 12 aprile è stato organizzato un presidio presso la RAI. Nelle stesse ore si terrà il Consiglio della VI° Municipalità con la partecipazione dell’Assessore all’Ambiente Santagata al quale intendiamo rivolgere delle domande precise. Il 14 aprile in Piazza San Giovanni Battista abbiamo organizzato un’assemblea per informare la cittadinanza. Il 20 aprile presso l’Associazione Figli in Famiglia si terrà un confronto con tutte le realtà associative del territorio e cittadine. All’incontro sono stati invitati parlamentari di tutti i gruppi politici. In prospettiva intendiamo organizzare una manifestazione sul tema del GNL e su quello della prospettiva e della riqualificazione dell’Area Orientale della Città di Napoli.

Raffaele Carotenuto

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