Napoli, de Magistris: “Non ritiriamo la candidatura di Alessandra Clemente”

Il primo cittadino condivide la lotta dei dissidenti M5s contro le scelte imposte da Roma

Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris smentisce accordi con il Partito Democratico e conferma la candidatura di Alessandra Clemente. Una posizione netta e inequivocabile nel corso di un’intervista a Radio Crc. “E’ completamente falso che sia in atto un tentativo di accordo, un dialogo che abbia per oggetto il ritiro della candidatura di Alessandra Clemente per un sostegno del Pd in Calabria” – assicura de Magistris – Non ci sarà un accordo con il Pd in Calabria, non ci sono per nulla le condizioni, Alessandra Clemente è in campo a Napoli e lo sarà  fino alla fine. Le ricostruzioni fatte sono le classiche ricostruzioni da campagna elettorale e a volte si prendono lucciole per lanterne”.

IL SINDACO NON LASCIA DURANTE LA CAMPAGNA ELETTORALE – De Magistris dice che il suo orientamento è di non lasciare la fascia tricolore durante la campagna elettorale in Calabria. “Il Comune – osserva – non è una macchina semplice. Credo che alla fine arriveremo fino alla fine del mandato e poi c’è la campagna elettorale entusiasmante in Calabria che faremo con una coalizione civica e andremo anche lì sui dati valoriali per conquistare il cuore e la testa dei calabresi”.

FISIOLOGICO IL DISSENSO INTERNO M5S – “La scelta di Manfredi è stata una scelta totalmente verticistica e trovo, quindi, anche fisiologico che all’interno di alcuni partiti, in particolare nel Movimento 5 Stelle che ha fatto della democrazia partecipativa un suo punto di forza poi molto tradito nel tempo, ci siano ancora tanti che vogliono lottare dal basso – afferma la fascia tricolore partenopea – Il quadro è tutt’altro che granitico nella forza di alcune candidature: molto mediaticamente pompate, ma poi bisogna vedere quando si fa la campagna elettorale e si sta tra la gente. Soprattutto per l’elezione del sindaco, ti devi andare a conquistare i voti, devi stare tra la gente, conta molto la persona, contano molti fattori. La partita quindi mi sembra ancora molto aperta”.

INVITO A SERGIO D’ANGELO PER APPOGGIARE CLEMENTE – “La proposta che abbiamo fatto come movimento demA, che è plurale e variegato, è stata su Alessandra Clemente. Poi Sergio D’Angeloricorda l’ex Pm – ha ritenuto di candidarsi anche lui, ma non è espressione del movimento demA. Non so se Sergio arriverà  fino in fondo, penso che alla fine vada a trovare un accordo con Manfredi. Ma io ancora non ho capito quali sono le ragioni per cui non si possa sostenere una candidatura così nuova, forte e innovatrice. Ieri Mattarella ha detto che è arrivato il momento dei giovani. Tra queste candidature l’unica giovane, l’unica donna, l’unica con una storia di impegno fortissimo a difesa della città  per le fasce più deboli e giovanili è Alessandra Clemente”. “Mi auguro – sottolinea il sindaco – che lo stesso Sergio D’Angelo possa poi venire a confluire nell’appoggiare una candidatura che ha bisogno di un sostegno più largo e anche del suo contributo“.

 MARESCA CONTRO I CENTRI SOCIALI? POSIZIONE DI DESTRA – Ai microfoni di Radio Crc il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, risponde alle parole del candidato sindaco Catello Maresca, per il quale in città  bisogna “ripartire dal rispetto delle regole” e che oggi esiste “un’anarchia che si è sedimentata col tempo e che si è basata sull’equivoco che si potesse fare ciò che si voleva, che si consentiva ai centri sociali di occupare abusivamente gli immobili del Comune, dell’università” Per de Magistris, invece, “se la priorità  di Maresca non è la lotta alla camorra e lo spezzare i legami tra camorra e politica, ma fare la lotta ai centri sociali e ai ragazzi della nostra città, questa è una posizione di destra molto ideologica e conferma come la sua candidatura sia fortemente orientata in un certo perimetro politico”. “Io credo che in questi anni nella gran parte dei casi giovani, centri sociali, esperienze di autogestione e autogoverno siano stati elementi di grande vitalità e vivacità  di questa città . Penso che abbiano dato un contributo enorme sul piano culturale, di partecipazione dal basso, sulle lotte per l’acqua pubblica, i beni comuni, il contrasto alle diseguaglianze. Anche in pandemia c’è stato un loro contributo molto forte”, conclude.

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