iniziative di lotta a Torre Annunziate e davanti all’ospedale San Giovanni Bosco
Cresce il movimento per la difesa della sanità pubblica. 2 mila persone hanno partecipato oggi ad un corteo di protesta per chiedere la riapertura del pronto soccorso dell’ospedale di Boscotrecase, in provincia di Napoli. I manifestanti, che si sono dati appuntamento nella zona di piazza Nicotera (a ridosso della stazione Fs di Torre Annunziata città), hanno raggiunto il nosocomio Sant’Anna e Santissima Maria della Neve seguendo uno striscione che riportava scritto “Ce avite accise a salute” (nome della rete civica dei comitati che ha organizzato l’iniziativa) e anche “Pronto soccorso ora! Basta malasanità”.
Numerosi i movimenti, le associazioni, i semplici cittadini e i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Boscotrecase, Boscoreale e Trecase. “È arrivato il momento di dare dignità al nostro territorio – concludono i manifestanti – Ci saremo ancora e saremo sempre più numerosi, fino a quando non ci sarà dato il rispetto che come cittadini ci spetta di diritto”.
Un altro presidio di lotta è stato promosso a Napoli, davanti all’ospedale San Giovanni Bosco.
Una nota del sindacato indipendente e conflittuale SGB: “riaprire subito i pronto soccorso” – Continua a crescere il movimento di difesa della sanità pubblica sul territorio napoletano e vesuviano. Questa mattina circa duemila persone hanno dato vita alla manifestazione a Torre Annunziata per la riapertura del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Boscotrecase. Il corteo, partito dalla stazione FS, dopo aver attraversato le principali arterie di cittadine, ha fatto tappa davanti alla sede dell’ex ospedale di Torre Annunziata già dismesso nei primi anni 2000 e mai più riaperto. Il corteo si è poi diretto verso l’attuale nosocomio boschese dove alcuni rappresentanti dei comitati hanno allestito delle tende. Contemporaneamente alla manifestazione di Torre Annunziata si è tenuto un nuovo presidio dimostrativo davanti al nosocomio San Giovanni Bosco di Napoli con la stessa identica rivendicazione: la riapertura immediata del Pronto Soccorso.
La politica di dismissione dei reparti di Pronto Soccorso di tutti gli ospedali c.d. “minori” della Campania, oltre a negare l’assistenza medica alla popolazione nei momenti più critici (fino ad arrivare alle estreme conseguenze come avvenuto con la morte della bambina di tre mesi, deceduta lo scorso dicembre proprio dopo essere stata respinta dall’ospedale di Boscotrecase) sta facendo anche ingolfare i pronto soccorso dei grandi nosocomi Cardarelli e Ospedale del Mare. Suona come l’ennesima provocazione l’appello lanciato in questi giorni ai cittadini dal direttore generale dell’ASL NA 1 Verdoliva di non rivolgersi al pronto soccorso ma di “usare tutti i servizi e le strutture che il Servizio sanitario pubblico mette a disposizione dei cittadini” come se a Napoli e dintorni esistessero poliambulatori di Medicina Generale nei vari quartieri o Case della Salute o altri diffusi siti di primo intervento.
Come sindacato SGB continueremo ad appoggiare le lotte di tutti comitati che si battono per la sanità pubblica ed il diritto universale alla salute con l’impegno di unificare le lotte dei vari territori di competenza delle tre ASL napoletane per la costruzione di una grande vertenza regionale. I manifestanti si sono dati appuntamento per il prossimo martedì 16 gennaio sotto la Prefettura di Napoli per protestare contro il Decreto Calderoli e l’autonomia differenziata