L’aiuto finanziario di 1,3 miliardi che fu concesso dal governo di Mario Draghi per evitare il dissesto sarà pagato caro e amaro dai cittadini napoletani.
Il cosiddetto patto per Napoli firmato il 13 dicembre 2021 da Pd, M5S e Liberi Uguali si è rivelato un grande bluff
L’aiuto finanziario di 1,3 miliardi che fu concesso dal governo di Mario Draghi per evitare il dissesto sarà pagato caro e amaro dai cittadini. Infatti, in in cambio dei finanziamenti, il governo chiese impegni precisi al Comune: aumento delle tasse a carico dei cittadini e anche sul turismo in città, incremento dell’addizionale Irpef e di una addizionale comunale sui diritti di imbarco portuale e aeroportuale per passeggero, aumento dei canoni di locazione e vendita di buona parte del patrimonio immobiliare comunale, razionalizzazione delle società partecipate, incremento delle riscossione delle entrate, introduzione di meccanismi di riscossione delle tasse che possono arrivare al fermo dei veicoli o al pignoramento delle case.
Eloquenti le dichiarazioni della combattiva consigliera regionale Maria Muscarà(Gruppo Misto): “nella giornata di ieri il Consiglio comunale di Napoli ha approvato la delibera in cui mette ufficialmente in vendita, anzi in svendita, la città, considerando le valutazioni a ribasso. Stiamo regalando un patrimonio immenso ad un ‘privato’, svalutandolo. Sono tutti complici e come sto ribadendo, elettoralmente, i cittadini dovranno ricordarsi i nomi di quei consiglieri comunali che hanno messo in svendita la città di Napoli” – afferma Maria Muscarà.
“E per ora – rimarca – siamo solo a meno dello 0,40% della somma necessaria per ripianare il debito di 5 miliardi. Fatevi due conti quando, 16 milioni totali di incasso (3 milioni da caserme più 13 milioni da complessi importanti), sono meno dello 0,4 per cento del debito di Napoli che supera i 5 miliardi di euro. Ci dovrebbe essere un grande dibattito pubblico, coinvolgendo associazioni e cittadini per quella che risulterà la più grande operazione immobiliare ‘speculativa’ della storia cittadina. Insomma, ‘disonestà’ e ‘incompetenza’ insieme per seguire l’Agenda Draghi con la complicità di Manfredi e Conte con il ‘Pacco per Napoli’, spalleggiando Invimit che ricordiamo non essere pubblica ma una società per azioni con finalità privatistiche di profitto. Un affare d’oro in cui conquista a prezzi stracciati il patrimonio straordinario di Napoli”. “È dal 2021 – conclude Muscarà – che denuncio tutto questo. Complimenti ai consiglieri espressione di tutti i partiti che hanno iniziato la svendita del patrimonio comune”.
CiCre