Napoli, chi guida le lotte per il lavoro accusato di associazione a delinquere: indagato Eddy Sorge

Un capo d’imputazione usato più volte contro i movimenti

Le lotte sociali e sindacali continuano a subire criminalizzazioni dagli apparati dello Stato. Molteplici i provvedimenti giudiziari notificati ai disoccupati, studenti, lavoratori “colpevoli” di avere partecipato e organizzato mobilitazioni e iniziative per contrastare licenziamenti, precarietà e indigenza economica. Provvedimenti, spesso adottati come deterrenti per impedire qualsiasi forma di aggregazione e organizzazione politica e sindacale. Atti di repressione.

Nelle ultime ore un militante del Laboratorio politico Iskra di Napoli, Eddy Sorge, componente dell’esecutivo nazionale dell’organizzazione sindacale indipendente Si Cobas e tra i portavoce del Movimento di Lotta Disoccupati 7 Novembre è indagato per associazione a delinquere ai sensi dell’articolo  416 del codice penale. Eddy indagato per associazione a delinquere mentre padroni e padroncini di ogni risma, sfruttatori, caporali, banditi sociali continuano a scorazzare impuniti in Città e nel Paese

L’indagine a carico di Sorge, giovane, brillante ed esemplare avanguardia sindacale sempre in prima linea nella difesa dei lavoratori e dei senza lavoro ha provocato una dura reazione da parte di movimenti, associazioni e organismi di massa partenopei.  “L’utilizzo dell’associazione a delinquere è un capo d’imputazione usato più volte contro i movimenti di lotta. Qui a Napoli la Procura, con questa fattispecie di reato utilizzata spesso contro i disoccupati organizzati, ha provato a distruggere queste esperienze di lotta collettive, utilizzandolo come un monito chiaro per chiunque avverta la necessità di mobilitarsi in difesa del diritto ad un salario – sottolinea in una nota il Laboratorio politico Iskra – Il fatto che gli sfruttati e le sfruttate stiano provando ad organizzarsi a più livelli e in maniera sempre più convinta non fa dormire sonni tranquilli ai padroni la cui unica esigenza diventa quella di prevenire e poi reprimere ogni tentativo di lotta che metta in discussione questo sistema sociale ed economico. Per evitare che ciò possa accadere stato e sfruttatori ricorrono ai tanti strumenti repressivi in loro possesso e affinati nel corso di decenni di controrivoluzione, colpendo soprattutto le avanguardie di lotta più combattive”. “La criminalizzazione dei movimenti di lotta, la depoliticizzazione degli stessi, l’uso indiscriminato dei reati associativi – aggiunge la nota –  disegna una pericolosa strategia volta a risolvere il conflitto sociale sul piano dell’ordine pubblico, spesso in maniera preventiva, nel tentativo di sbarazzarsi di chiunque osi organizzarsi per rivendicare i più basilari diritti come quello al lavoro, alla casa, alla salute, alla bonifica”.

Eddy reagisce con spirito militante.  “È il tempo dei fogli di via, delle multe e delle denunce contro i lavoratori in sciopero, degli arresti ai sindacalisti di base che si oppongono alle chiusure delle fabbriche – commenta Sorge – E’ tempo  dei crumiri che uccidono in nome del profitto Adil, dei massacri nelle carceri, dei tentati omicidi fuori ai picchetti, delle squadracce al servizio delle multinazionali, degli arresti a chi resiste in Val di Susa, delle accuse ai portuali che si rifiutano di lavorare le armi israeliane, di lavoratori aggrediti da squadracce a Prato e a Lodi, di ragazzini di 16 anni che precipitano da un’altezza di 5 metri mentre fanno l’ alternanza scuola-lavoro a bordo di un braccio meccanico, di Luana D’Orazio morta per colpa della manomissione di tutti i dispositivi di sicurezza in modo da fare andare il macchinario più veloce, di imprenditori che vogliono l’abolizione dell’elemosina del Reddito di Cittadinanza perchè non trovano chi è disposto a lavorare 12 ore al giorno per 500 euro al mese”

“Non sono episodi ma solo il risultato di 40 anni di politiche fatte in nome del profitto contro lavoratrici e lavoratori con la complicità di tutte le forze politiche borghesi e tutti i sindacati confederali: non c’è da meravigliarsi, chi si oppone a tutto questo è per loro un nemico da fermare – conclude Sorge –  Non ci riusciranno. Perché è anche e soprattutto il nostro tempo”.

Ciro Crescentini

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