Napoli, base M5s contro il patto dei “quattro amici al bar” e la candidatura Manfredi

Autoconvocata un’assemblea. “Conte non ha titolo di firmare a nome nostro. Avanti con il simbolo o ci buttino fuori

La base, la rete di attivisti del Movimento 5 Stelle napoletano sostenuti dai consiglieri comunali Marta Matano, Matteo Brambilla e dal consigliere regionale Maria Muscarà contesta il patto stipulato da “quattro amici al bar” stipulato da alcuni parlamentari pentastellati e piddini per la candidatura a sindaco di Napoli dell’ex ministro Gaetano Manfredi. Nelle ultime ore centinaia di militanti e simpatizzanti pentastellati hanno attivato moltissime iniziative per impedire l’accordo consociativo. Cento militanti e attivisti si sono autoconvocati in assemblea sul web affermando all’unanimità un secco “no alleanze con il Partito Democratico”.

Matteo Brambilla e Marta Matano

Chi è d’accordo ‘il patto del bar’, vada a fare 22 liste e vediamo cosa succede, con chi non è d’accordo ci organizziamo e vediamo cosa fare, se ce lo fanno fare sotto un simbolo vedremo cosa fare da grandi. Fino a ottobre nessuno mi toglie quel simbolo“- puntualizza uno dei portavoce di Napoli del M5S, il consigliere comunale Matteo Brambilla. “Per vincere – dice Brambilla – il M5S deve correre da solo”.Conte non ha titolo di firmare a nome nostro – spiega Brambilla, riferendosi al Patto per Napoli, Liberi e Uguali non esiste, esiste un gruppo parlamentare,  se questa è la modalità  di fare politica del M5S nazionale e del presidente della Camera non mi riconosco in questa modalità, non mi riconosco nella politica del M5S nazionale che appoggia il governo Draghi. Lo dico chiaramente – ribadisce Brambilla – da qui a ottobre rimango in consiglio comunale forte di essere stato eletto con un programma e una lista che nessuno ci può togliere fino a ottobre. Ci devono buttare fuori dal M5S ma noi rimaniamo in consiglio comunale come esponenti di quella lista di quel programma e di quei voti che i napoletani ci hanno dato per entrare per la prima volta in consiglio comunale nella terza città d’Italia”.

Maria Muscarà

L’altra portavoce, anche lei consigliere comunale, Marta Matano incalza: “Conte fa il facente funzioni ma senza aver avuto una legittimazione da nessuno, con nessuna votazione, che si sta creando lo statuto da solo senza consultare la base. Conte – spiega Matano – mentre a Milano è andato a parlare con i portavoce e attivisti qua a Napoli no, ha parlato solo con i portavoce nazionali, ma con i portavoce locali e attivisti non ha parlato. Io non aspetto più, io voglio andare avanti col programma e con la lista M5S e proveremo a combattere e a farcela certificare, altrimenti ci dovranno dire perchè non certificano la lista dei portavoce uscenti e degli attivisti storici rispetto alle liste di qualcun altro“.

La consigliera regionale Maria Muscarà è sulla stessa lunghezza d’onda: “Quello che sta nascendo adesso è un percorso che è quello che avremmo fatto normalmente se non ci trovassimo in questa situazione emergenziale. Siamo legittimati o no? Secondo me la legittimazione c’è, siamo legittimati a fare quel che stiamo facendo perchè questo è il percorso del M5S. Non servono norme, non servono giudici non serve Cagliari o Crimi, che non so neanche che ruolo abbia adesso. Noi stiamo facendo il percorso del M5S, per cui pensare di immaginare già adesso che ci debba essere un’altra lista, ma perchè, per quale motivo? Cerchiamo di puntare su che cosa faremo dopo – sottolinea la consigliera regionale –  Adesso ci siamo contati, siamo tanti, esserci adesso significa però anche offrire la propria disponibilità a continuare questo percorso che non sarà  facile, sarà  in salita, troveremo ostacoli, ma siamo nell’unico binario giusto, quello disegnato dal M5S“.

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