Napoli, aumentano i reati: allarme omicidi e rapine. Un anno segnato dalle stese

Domani l’inaugurazione dell’anno giudiziario. I numeri nel distretto giudiziario:  2mila reati in più in un anno, dai 134mila del 2015 ai 136mila; aumento degli omicidi, da 47 a 77 di cui 38 legati alla camorra; 300 rapine in più, con aumento di quelle compiute in strada. Il pg Riello: “Le stese devono essere trattate come un fenomeno terroristico”

Un anno segnato dall’incremento dei reati e dalle stese, i raid armati nelle zone della città dove si scatena la guerra per l’egemonia criminale. E’ il quadro del distretto giudiziario di Napoli, alla vigilia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Numeri allarmanti nella relazione del presidente della Corte di Appello Giuseppe De Carolis: 2mila reati in più in un anno, dai 134miladel 2015 ai 136mila; aumento degli omicidi, da 47 a 77 di cui 38 legati alla camorra; 300 rapine in più, con aumento di quelle compiute in strada. Anche quest’anno la Corte d’Appello di Napoli è il distretto giudiziario con il maggior numero di procedimenti penali (13.376 di cui 102 processi di assise a fronte dei 65 di Roma) e al secondo posto dietro Roma per i procedimenti civili (17.408 di cui 9.664 della sezione Lavoro). Ma ci sono anche cifre positive: Napoli è prima per in Italia per processi definiti, con 13.376. “Paradossalmente – scrive De Carolis – anche a causa dell’efficace opera di contrasto da parte delle procure e delle forze dell’ordine che hanno assicurato alla giustizia molti capi storici e disarticolato interi gruppi, si è assistito all’emersione anche in posizioni apicali di nuove leve di ragazzi che mossi dall’irruenza giovanile e dall’ansia di affermarsi nel circuito criminale hanno dato luogo a fenomeni particolarmente preoccupanti che hanno scosso l’opinione pubblica”. Il presidente della corte d’appello sottolinea quindi l’esistenza delle “stese, vere e proprie azioni di guerriglia urbana da parte di giovani che passano tra i vicoli del centro di Napoli sparando all’impazzata e a casaccio con scopi puramente intimidatori per affermare i proprio dominio sul territorio” ed del “fenomeno delle rapine seriali commesse da gruppi di ragazzi ai danni di banche, farmacie, supermercati e uffici postali”. E non usa mezzi termini il procuratore generale Luigi Riello, durante la conferenza stampa che anticipa la cerimonia di inaugurazione:  Le stese, devono essere trattate come un fenomeno terroristico”.

 

 

CRIMINALITA’ ORGANIZZATA, A NAPOLI IL MAGGIOR NUMERO DI OMICIDI – Nel primo semestre del 2016 la Campania registra il più alto numero di omicidi legati alla criminalità organizzata: sono 23, a fronte dei 3 in Sicilia e uno a testa in Puglia e Calabria. Il dato emerge dalla Relazione della Direzione investigativa antimafia. La Dia sottolinea la “situazione di forte conflittualità” che persiste in particolare a Napoli. La camorra “si conferma un’associazione criminale multiforme e – si legge nella relazione – complessa, fortemente radicata nell’intera Regione e difficile da inquadrare in una definizione unitaria. Nei territori dove si assiste, con cadenza quasi quotidiana, ad azioni violente, i gruppi sembrano infatti aver assunto una struttura ‘pulviscolare’ che ne accentua le conflittualità. Il denominatore comune di tali aggregazioni, specie di quelle operanti nell’area metropolitana di Napoli, rimane senza dubbio la spregiudicatezza”. Spesso si tratta di gruppi che “non hanno una strategia comune” e “la cui ‘sopravvivenza’ è spesso molto breve”. Per questo “il tentativo di cristallizzare, attraverso le indagini, i ruoli e le funzioni degli affiliati e le alleanze operative in atto è spesso vanificato da una realtà criminale permanentemente in fieri, che nel capoluogo assume quasi una dimensione parossistica”.

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