Napoli, condannata dal giudice azienda aggiudicataria appalto Asia per condotta antisindacale

Accolto un ricorso presentato dalla Cgil Funzione Pubblica.

L’amministrazione comunale di Napoli e le aziende partecipate comunali ancora una volta nella bufera per lo scarso controllo sulle aziende appaltatrici che puntualmente violano i diritti dei lavoratori. La società Am Tecnology società aggiudicataria del servizio di spazzamento meccanizzato per conto dell’Asia, azienda comunale di igiene urbana, è stata condannata dal Tribunale del lavoro per condotta antisindacale e violazione dell’articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori.  Il ricorso era stato promosso dalla Cgil funzione pubblica a seguito del trasferimento di tre lavoratori iscritti all’organizzazione sindacale dalla storica sede operativa del comune di Napoli ad altri cantieri sparsi sul territorio. Un trasferimento deciso, avvenuto improvvisamente e senza adeguata informazione preventiva al sindacato. Una sorta di rappresaglia avvenuta nei giorni coincidenti con la proclamazione di una giornata di protesta indetta dalla Cgil  a causa del mancato pagamento degli stipendi e di altre inadempienze riguardanti l’appalto del servizio di spazzamento meccanizzato. “Con la sentenza emessa dal Giudice Unico del Tribunale di Napoli in data 27 gennaio 2020, che ha accolto totalmente il ricorso, si accerta il comportamento antisindacale e si dispone la rimozione di tale comportamento attraverso la riassegnazione dei tre lavoratori al cantiere di spazzamento meccanizzato presso il comune di Napoli – evidenziano in una nota il segretario generale e il segretario del comparto igiene ambientale della Funzione Pubblica della Cgil Napoli rispettivamente Alfredo Garzi Cosentino e Maria Manocchia – La segreteria sindacale esprime grande soddisfazione, soprattutto perché questa vittoria giudiziaria acclara la fondatezza delle denunce fatte nell’ultimo anno, in merito alla gestione del servizio di spazzamento meccanizzato da parte della Am Tecnology, e ancor di più giustifica la richiesta avanzata in numerose occasioni alla società Asia e all’Amministrazione comunale di Napoli di vigilare maggiormente e con estrema attenzione sulle società a cui vengono affidati i servizi di igiene urbana in appalto, richiesta che purtroppo non ha trovato corretto riscontro nonostante le ripetute sollecitazioni scritte e verbali – sottolineano gli esponenti sindacali –  L’auspicio è che il giudizio del Tribunale di Napoli possa sortire un’inversione di tendenza anche in tal senso”. I diritti collettivi e il rispetto delle normative contrattuali sono considerati fastidiosi optional dagli amministratori di Palazzo San Giacomo. “Sulla scorta di quanto acclarato dal giudice del lavoro ci auguriamo che l’Asia cominciasse davvero a vigilare sulle società private alle quali affida tanti pezzi di servizio e di igiene e decoro – commenta Maria Manocchio – Chiediamo al committente, ovvero l’Asia, azienda del Comune di Napoli, di rispettare il contratto di appalto firmati e accertarsi in maniera preventiva sulle condizioni in cui operano tali aziende. Tutte le denunce che abbiamo fatto nell’arco di un anno sono sempre state inviate per conoscenza ad Asia e all’amministrazione comunale – conclude Manocchio –  I diritti dei lavoratori si fanno rispettare non solo quando si tratta di dipendenti diretti della società ma anche quando pur da esterni contribuiscono a ripulire le strade”

Ciro Crescentini

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