Tantissimi militanti per protesta prima si sono raccolti attorno a un bandierone dello Stato Palestinese nei pressi della Rotonda Diaz, poi si sono stesi esanimi sul manto stradale di viale Gramsci ricoperti da un telo bianco, in qualche caso macchiato di rosso a testimoniare idealmente il sangue versato nel conflitto in corso.
Oltre 5 mila persone hanno partecipato a Napoli alla manifestazione in favore della Palestina. Significativa protesta davanti alla sede del consolato degli Stati Uniti. Tantissimi militanti per protesta prima si sono raccolti attorno a un bandierone dello Stato Palestinese nei pressi della Rotonda Diaz, poi si sono stesi esanimi sul manto stradale di viale Gramsci – a pochi metri dalla rappresentanza consolare Usa – ricoperti da un telo bianco, in qualche caso macchiato di rosso a testimoniare idealmente il sangue versato nel conflitto in corso.
E’ intervenuta la polizia e non sono mancati momenti di tensione con manifestanti e agenti a stretto contatto e un’azione di respingimento messa in atto dai poliziotti dei reparti mobili. Il presidio si sarebbe dovuto tenere ieri alle 15 ma dalla Questura non era arrivato l’ok.
“La Questura di Napoli ha invece imposto di stare lontani dal consolato statunitense e hanno militarizzato tutta la zona – sottolinea in una nota la Rete dei Comunisti – Ci hanno detto che questa decisione è venuta dal Ministero dell’Interno, dal governo Meloni. Alla faccia delle libertà democratiche di cui tanti della classe dirigente si sciacquano la bocca”.
Una decisione alquanto singolare. “Da buoni servi degli imperialisti di Washington, principali complici dei criminali dello stato israeliano, hanno deciso di impedire la libera circolazione tutto intorno la zona del sito consolare usa a Napoli Hanno la coscienza sporca del sangue versato in queste settimane a Gaza, 11 mila morti di cui migliaia di bambini, giovani, donne e anziani – continua la nota della Rete dei comunisti – Temono la critica e la rabbia delle migliaia e migliaia di manifestanti che anche a Napoli, come in tutto il mondo, stanno gridando di cessare il fuoco israeliano che sta compiendo senza freni un massacro, un genocidio colossale di un popolo intero che resiste all’oppressione coloniale dei nazi/sionisti da 80 anni“.
Gli obiettivi della manifestazione di protesta sono chiari. eloquenti. “Anche gli Usa sono responsabili del genocidio in corso a Gaza. Non solo perché continuano, come da 75 anni a questa parte, a garantire impunità alle violazioni del diritto internazionale e del diritto umanitario commesse da Israele – spiegano in una nota i militanti di Potere al Popolo – Ma anche perché ormai ufficialmente, come ammesso dallo stesso Biden e dal suo portavoce, gli Usa stanno partecipando alle operazioni di massacro sui civili in corso a Gaza. Chiediamo la messa in stato di accusa presso la Corte Penale Internazionale dell’Aia di Bibi Netanyahu e di Joe Biden“. “Chiediamo un cessate il fuoco immediato, la fine del genocidio, dell’occupazione e dell’apartheid ai danni del popolo palestinese” – concludono gli attivisti.