Il 72enne camorrista era recluso nel carcere di Ferrara
NAPOLI – Verrà ricordato come uno degli accusatori di Enzo Tortora, quando fu tra le “gole profonde” della camorra che consentirono il maxiblitz del 17 giugno ’83, in cui furono arrestate 850 persone, compreso il presentatore di Portobello. Pasquale Barra è morto nel carcere di Ferrara, come riferisce il quotidiano ”La Repubblica”. E’ morto da ergastolano, a 72 anni, dietro quelle sbarre che non lasciava da oltre 30 anni. Luogotenente di Raffaele Cutolo e capozona di Ottaviano, significativamente soprannominato ‘o nimale, ossia l’animale, per l’efferatezza di molti dei 67 omicidi che gli sono attribuiti. Tra questi, alcuni resi celebri dal film Il Camorrista di Giuseppe Tornatore, scolpito nelle menti di generazioni di napoletani. Come quello del boss milanese Francis Turatello nel carcere Badu ‘e Carros di Nuoro, prima finito con 40 coltellate poi squartato. Con la consumazione del macabro rituale di divorare alcuni organi interni. Fu proprio quest’assassinio a determinare la scelta di collaborare con gli inquirenti, dopo che Cutolo ne sconfessò la paternità, forse timoroso dello sgarbo a Cosa Nostra. Se Barra come spietato killer ebbe una lunga carriera, come dissociato della Nco fece molta meno strada. Dopo aver confessato ai pm di Napoli i nomi di centinaia di presunti affiliati, tra cui Tortora, non confermò le accuse davanti ai giudici. E su o’ nimale calò il sipario.