Mondragone, perseguitava studentessa: arrestato stalker

L’uomo ai domiciliari: aveva violato anche l’account universitario della ragazza, e minacciava di manipolare i dati e diffondere foto “sensibili”. In cambio chiedeva somme di denaro

Atti persecutori ed anche tentata estorsione ai danni di una studentessa universitaria, sua conoscente, della quale aveva pure violato l’account accademico. Con queste accuse un uomo è stato arrestato dalla guardia di finanza di Mondragone, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, emessa dal gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Secondo le indagini della procura sammaritana – che ha chiesto e ottenuto l’adozione della misura cautelare – l’uomo minacciava anche di diffondere foto “sensibili” della ragazza, oltre che di incendiarne la vettura e l’abitazione.

“Nella mattinata odierna, la Guardia di Finanza di Mondragone – scrive in una nota il procuratore capo, Maria Antonietta Troncone – ha eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari – provvedimento emesso dal Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta di questa Procura, nei confronti di una persona ritenuta responsabile dei reati di atti
persecutori (stalking) e tentata estorsione ai danni di una studentessa sua conoscente, residente nella cittadina domitia. Dalle indagini svolte è emerso che l’indagato avrebbe posto in essere reiterate condotte persecutorie ai danni della ragazza, finalizzate anche a estorcere somme di denaro, consistenti in minacce di vario genere, tra cui quelle di incendiare l’abitazione e l’autovettura della vittima, di divulgare immagini ‘sensibili’ e, addirittura, di manipolare i dati relativi alla sua carriera accademica, previa usurpazione della relativa identità digitale”. Quest’ultimo aspetto è venuto fuori “grazie all’analisi forense dei files contenuti sul telefono della ragazza” dove “è stato possibile rinvenire un video esplicativo nel quale lo stalker dimostrava come fosse riuscito a violare l’account universitario alla stessa riservato, ottenendo la creazione di una nuova password di
accesso, password che egli minacciava di utilizzare indebitamente a suo danno qualora la vittima non avesse provveduto a corrispondergli delle somme di denaro, accreditandole direttamente su una carta
postepay da lui stesso indicata”. Quindi “il grave quadro indiziario delineato dagli inquirenti, anche attraverso una serie di riscontri patrimoniali, ha consentito a quest’Ufficio – sottolinea Troncone – di assicurare l’immediata interruzione delle condotte persecutorie e la pronta tutela della vittima, coerentemente alle priorità attribuite da questa Procura per le indagini di cui alla legge n. 69/2019 (c.d. “Codice Rosso”)”.

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