Maxi rogo San Vitaliano, paura diossina. Ma la Regione: “Dati incoraggianti”

Restano forti i timori per l’incendio. Il vicepresidente della giunta regionale Bonavitacola: “L’evento è stato di proporzioni rilevanti e sicuramente non è stata una boccata d’ossigeno, tuttavia le rilevazioni di oggi ci lasciano ben sperare”. Polemica per la sua presenza all’inaugurazione del sito due anni fa

Resta alto il rischio diossina a causa del maxi rogo nell’azienda di rifiuti Ambiente a San Vitaliano, scoppiato ieri. Nel primo pomeriggio erano ancora presenti focolai in corso di spegnimento. Lo scenario ricostruito da carabinieri e vigili del fuoco, al momento, consente di escludere che a fuoco siano andate ecoballe, come si era creduto all’inizio. Ad andare in fumo, infatti, sono stati rifiuti in carta, plastica e alluminio stoccati nel cortile. Il quadro resta, quindi, minaccioso. L’Arpac, agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, monitorerà con la centralina di zona e con un camper la qualità dell’aria. A incendio domato, i pompieri dovranno partire con la bonifica dell’area e con i rilievi per stabilire le cause. La procura di Napoli, competente per gli illeciti in materia di rifiuti, ha intanto aperto un fascicolo d’inchiesta, per ora senza indagati.

 

 

BONAVITACOLA: “DATI INCORAGGIANTI”. MA È POLEMICA SU DI LUI – In consiglio regionale tiene banco la vicenda di San Vitaliano. Il vice presidente della giunta con delega all’ambiente, Fulvio Bonavitacola, riferisce nell’informativa sull’accaduto che “l’incendio è stato di proporzioni rilevanti e sicuramente non è stata una boccata d’ossigeno, tuttavia i dati di oggi ci lasciano ben sperare”. “Stamattina – afferma – mi sono recato nello stabilimento per rendermi conto di persona dello stato dei luoghi e ho avuto la possibilità di incontrare i sindaci di San Vitaliano e di Marigliano. Con i tecnici dell’Arpac abbiamo stabilito di dare pubblica divulgazione dei dati raccolti dalla centralina di San Vitaliano e, dalle prime informative rese verbalmente, per fortuna sono stati rilevati dati al di sotto dei parametri di rischio. Questo naturalmente non ci ha tranquillizzato più di tanto e abbiamo richiesto l’attivazione di un laboratorio mobile di rilevazione. Anche alla luce dei dati che avremo domani potremo avere una prognosi più approfondita”. Bonavitacola precisa che  “l’azienda non tratta ecoballe, ma vengono depositati materiali derivanti dalla raccolta differenziata, in particolare la frazione secca, cioè carta, materiali cellulosici, plastiche. È una piattaforma legata al Conai. Le ecoballe vengono chiamate in causa in ogni luogo, anche quando non c’è ragione”. Ma Bonavitacola viene tirato in ballo per una polemica relativa alla sua presenza all’inaugurazione del sito interessato dal rogo, due anni fa. “Mi è stato contestato di essere stato presente alla inaugurazione dell’azienda che ieri ha preso fuoco. Chiedo – dice il vice governatore – se esistono precauzioni che possano escludere in radice il verificarsi di incendi e se si può prevedere con due anni di anticipo”.

 

 

IL SINDACO: “NON REVOCO L’ORDINANZA” – “Dagli ultimi dati resi noti dall’Arpac, non ci sarebbero rischi gravi per la popolazione, che è preoccupata così come lo sono io. Ma fino a quando non avrò i dati ufficiali dei vigili del fuoco e della seconda centralina mobile, non posso revocare l’ordinanza a tutela della salute pubblica”. Si mantiene cauto il sindaco di San Vitaliano, Pasquale Raimo, che ieri ha emesso un’ordinanza con la quale limita anche l’uso dei condizionatori, invitando i cittadini a tenere chiuse le finestre.  “Ho incontrato il ministro Costa sul luogo dell’incendio – aggiunge Raimo – e gli ho detto che i cittadini vogliono sapere quanto prima tutti i risultati degli esami sull’aria condotti in queste ore, e gli ho anche richiesto una seconda centralina mobile sul territorio. Il ministro mi ha assicurato che sarà fatto il possibile, e da quello che vedo la richiesta della seconda centralina è stata già esaudita”.

(Foto/Video Angelo Iannelli-Fb)

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