Matrimonio Tony Colombo, de Magistris scarica sul Prefetto e il Questore

Il ruolo assunto da un componente dello staff di un emittente radiofonica, nei prossimi giorni potrebbero scattare provvedimenti della Procura

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris continua a non fare chiarezza sulla vicenda del matrimonio tra il cantante neomelodico Tony Colombo e Tina Rispoli e scarica le responsabilità sul Prefetto, il Questore e la Polizia.  Solito gioco dello scaricabarile individuando i colpevoli nei rappresentanti territoriali del Ministero dell’Interno. ”A questo punto, vista la strumentalizzazione e il bombardamento mediatico, sono io che voglio sapere come mai nessuno si è accorto di quello che si stava montando di fronte alla casa del Prefetto. Il sindaco e la città in questa vicenda sono la parte danneggiata e nonostante ciò siamo gli unici che stiamo rispondendo rispetto a una cosa di cui non abbiamo alcuna responsabilità perché, come ho accertato presso gli uffici, non c’era alcuna autorizzazione. Mi interrogherei sui motivi di questa ricerca spasmodica di voler trovare nella città e in chi la amministra il colpevole”.E’ un po’ curioso – ha aggiunto – che nella zona più presidiata di Napoli, in cui c’è il Palazzo del Governo, in appena quattro giorni si è passati dai colpi di pistola, senza che nessuno fosse fermato, a montare un palco. Si continua a chiedere solo a me – ha sottolineato – ma qualche domanda andrebbe fatta anche al Prefetto, al questore e alle forze di polizia perché le violazioni amministrative in strada non le accerta il sindaco“. Rispetto alle notizie diffuse secondo cui de Magistris avrebbe dovuto celebrare le nozze al Maschio Angioino, il sindaco ha replicato: “Non ho sposato Tony Colombo e non ho mai pensato di farlo”. Intanto, sul web circolano selfie che ritraggono  de Magistris e Tony Colombo abbracciati, come vecchi amici,  proprio nella stanza del primo cittadino a Palazzo San Giacomo. Il cantante continua a dire che il Comune sapeva tutto e che anzi il primo cittadino avrebbe dovuto sposarlo. Colombo sarebbe orientato a rivelare altri particolari nelle prossime ore.  Addirittura nel corso della trasmissione ‘Radiazza’ su Radio Marte ha sostenuto che la sposa è stata “scortata dalla polizia municipale”. E il neomelodico continua a sottolineare di avere partecipato a manifestazioni elettorali in favore di de Magistris. E le smentite del sindaco non sono arrivate.

E non finisce qui. Stando ad alcune indiscrezioni trapelate dall’ente di piazza Municipio, la richiesta con la “formula flash mob” per lo svolgimento di un “momento musicale con relativa diretta  Mediaset-Canale 5” sarebbe stata “suggerita” da autorevoli dirigenti comunali per evitare le procedure ordinarie per un “normale concerto” e le relative autorizzazioni della Questura, Asl, Vigili del Fuoco, Soprintendenza, Prefettura e Autorità Militari. Un ruolo di mediazione-consulenza sarebbe stato svolto da un componente dello staff di una nota emittente radiofonica napoletana molto vicina al sindaco. Secondo i  soliti bene informati,  la stessa emittente radiofonica utilizzerebbe spesso la formula del “flash mob” per organizzare eventi in piazza come “scorciatoia” per evitare i pareri degli altri organi dello Stato. Una “formula” che evita il pagamento della tassa per l’occupazione del suolo pubblico.  La Procura della Repubblica, intanto, indaga per verificare  chi ha materialmente istruito la pratica del flash mob, sui controlli effettuati dai vigili urbani in piazza Plebiscito, il rapporto redatto dai caschi bianchi dell’Unità operativa di Chiaia,  il ruolo assunto dall’assessore Alessandra Clemente, il comandante dei vigili Esposito, i ringraziamenti al comune di Napoli, con il  logo ufficiale del Municipio, alla fine del video “Ti Amo amore mio”. La Procura potrebbe far scattare provvedimenti nei prossimi giorni. E a proposito del logo, il sindaco non ha assunto alcuna iniziativa o provvedimento per farlo rimuovere. Tra l’altro, bisogna considerare che il video continua ad ottenere migliaia di visualizzazioni(e guadagni per il cantante). Dunque, la fascia tricolore partenopea si  arrampica sugli specchi.

Sulla vicenda è intervenuto il governatore della Campania, Vincenzo De Luca con commento durissimo. “I matrimoni con le carrozze e i cavalli dei camorristi sono un’offesa alla dignità di Napoli”.

Il consigliere comunale Diego Venanzoni sostiene che “L’ammissione delle proprie colpe è un gesto nobile, assoluto, che potrebbe comprensibilmente non arrivare mai. Con questa consapevolezza, Venanzoni ritiene che il sindaco dovrebbe “chiedere scusa alla città di Napoli. Chi amministra nell’interesse dei cittadini dovrebbe ben guardarsi dall’occultamento della verità, che è un bene prezioso. I permessi per l’evento organizzato da Tony Colombo in occasione delle sue nozze, sono stati rilasciati dal sindaco il 15 Marzo, ben dieci giorni prima della fatidica data. De Magistris in un’intervista decide di trincerarsi dietro le seguenti dichiarazioni: ‘il Comune ha già provveduto ad elevare le contravvenzioni'” – afferma  Venanzoni. “La realtà sembra diversa, perché la polizia locale di Chiaia come può multare un evento di cui era perfettamente a conoscenza. Prima vengono rilasciate le autorizzazioni poi, a disagio avvenuto, ci si difende affermando che sono stati sanzionati gli organizzatori?! è l’eterno gioco del trasferimento delle colpe” – aggiunge Venanzoni. Il consigliere “si augura che le verità non vengano nascoste ai cittadini, che non vengano chiuse nelle stanze di Palazzo San Giacomo. Quando ci sono simili incongruenze tra le dichiarazioni del sindaco e la realtà dei fatti, l’unica vera carta che resta è chiedere umilmente scusa“.

 

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