I carabinieri hanno sequestrato il cantiere
Ancora un pessimo esempio di datore di lavoro-caporale pronto ad utilizzare i lavoratori in modo spregiudicato, trattandoli come schiavi. Ha tentato di nascondere la caduta da un’impalcatura, l’infortunio di un operaio pagato in nero dichiarando di averlo investito. Denunciati dai carabinieri di Somma Vesuviana per simulazione di reato e lesioni colpose un imprenditore edile di 40 anni, insieme con lo zio medico 68enne e un parente di 47 anni, tutti e tre residenti a Marigliano e incensurati. La vittima dell’incidente è un operaio di 60 anni di Brusciano, ricoverato con vari traumi in prognosi riservata nell’ospedale Santa Maria della Pietà di Nola. Dopo averlo accompagnato all’ospedale, l’imprenditore aveva dichiarato di averlo investito per strada e aveva convocato come testimone un parente di 47 anni. È stato l’operaio che, dopo aver assecondato la storia del datore di lavoro, ha deciso di raccontare come erano andati veramente i fatti, rivelando di essere caduto da un’impalcatura mentre lavorava nel cantiere in cui prestava servizio in nero per conto del 40enne. Il cantiere, situato a Marigliano, nella provincia di Napoli, è stato sequestrato mentre la vittima rimane in prognosi riservata all’ospedale del Mare di Napoli.
CiCre