Marcianise, l’ex sindaco Fecondo accusato di legami con il clan: perquisizione in Comune

I carabinieri hanno acquisito la documentazione concernente la concessione edilizia relativa ad un vecchio immobile da ristrutturare, ubicato in via San Giuliano, e rilasciata tra il 2005 e il 2007 in favore di un imprenditore edile del posto

L’acquisizione è stata disposta alla ricerca di riscontri alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia del clan Belforte, tra cui quelle dell’ex capoclan di Marcianise Salvatore Belforte, che avrebbe parlato di un incontro avvenuto a settembre del 2006 con l’allora sindaco nei pressi del Maschio Angioino a Napoli, per imporre la tangente al costruttore che stava ristrutturando l’immobile, da cui poi ha realizzato un complesso residenziale con appartamenti e negozi. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta si sono recati al Comune di Marcianise, su delega del pm della Dda di Napoli Luigi Landolfi, per acquisire atti amministrativi in relazione ad un’inchiesta che vede indagato l’ex primo cittadino Filippo Fecondo. L’esponente del Pd risponde di concorso esterno in associazione camorristica per presunti legami con il clan. In particolare i militari hanno acquisito la documentazione concernente la concessione edilizia relativa ad un vecchio immobile da ristrutturare, ubicato in via San Giuliano, e rilasciata tra il 2005 e il 2007 in favore di un imprenditore edile del posto. Il pentito racconta di aver chiesto a Fecondo di fare da tramite con l’imprenditore ritenendo che quest’ultimo fosse socio del sindaco; circostanza che Fecondo ha sempre negato. Belforte ha poi affermato che la mediazione sarebbe andata a buon fine visto che la tangente fu imposta; il suo arresto avrebbe poi bloccato il pagamento.

(Foto Filippo Fecondo/Fb)

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