
L’accusa formulata dalla Procura è pesantissima: concorso esterno in associazione mafiosa per conto del clan Polverino.
Bufera sul comune di Marano. Arrestato l’ex sindaco della città, Mauro Bertini, già esponente di Rifondazione Comunista, attuale consigliere comunale dell’opposizione di centro sinistra. In manette anche l’imprenditore edile Angelo Simeoli e il tecnico Armando Santelia. A eseguire le ordinanze di custodia cautelare i carabinieri del Ros coordinati dai magistrati della Direzione distrettuale di Napoli. L’accusa formulata dalla Procura è pesantissima: concorso esterno in associazione mafiosa per conto del clan Polverino. I magistrati della Direzione distrettuale antimafia, in primis il pm Maria Di Mauro, da tempo indagavano su alcune vecchie vicende amministrative del comune di Marano, con particolare riferimento alla vendita di Palazzo Merolla, da qualche anno immobile del comune di Marano, alla realizzazione del complesso residenziale Galeota e ad alcuni presunti casi di corruzione. Il provvedimento restrittivo trae origine da indagini svolte dai Carabinieri del Reparto Anticrimine di Napoli in prosecuzione di quelle che il 24 maggio 2017 hanno portato all’esecuzione di una misura cautelare in carcere e agli arresti domiciliari di 5 persone indagate dei reati di concorso esterno in associazione mafiosa e altro. Attraverso mirati accertamenti di tipo patrimoniale e bancario a riscontro del contenuto di intercettazioni e di dichiarazioni degli stessi indagati hanno permesso di ricostruire il ruolo avuto da parte di figure appartenenti alla Amministrazione comunale di Marano di Napoli e al settore dell’imprenditoria nella specifica vicenda. In particolare, dalle nuove risultanze, è emerso come Mauro Bertini, destinatario della misura degli arresti domiciliari, e Armando Santelia, destinatario della misura interdittiva della sospensione dai pubblici uffici, rispettivamente sindaco e responsabile dell’Ufficio tecnico del comune di Marano di Napoli, avrebbero favorito l’aggiudicazione ad una società della concessione per la commessa di una importante opera pubblica, del complessivo valore di oltre 40 milioni di euro. In tale contesto, Angelo Simeoli Angelo alias imprenditore edile già a processo per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Bertini e Simeoli sono inoltre indagati con l’odierno provvedimento per la realizzazione, tra gli anni 2004-2006, in violazione del Piano regolatore generale comunale vigente, di un complesso residenziale composto da 27 appartamenti e 9 attività commerciali, edificato con l’abbattimento di una vecchia tenuta in stato di abbandono, denominata Masseria Galeota. Contestualmente è stata data esecuzione a un provvedimento di sequestro preventivo, emesso da questo Ufficio di Procura, di beni mobili e immobili per un valore stimato in circa 1 milione di euro.