La strategia dell’apprensione alla Regione: “Focolaio Covid a Napoli, è al Vomero”

Sono quattro cluster familiari. De Luca: “Situazione preoccupante in zone della provincia dove nei giorni scorsi si sono registrati comportamenti poco responsabili di gruppi di cittadini”

Un focolaio di Covid19 a Napoli, nella municipalità Vomero-Arenella. Si tratta di quattro cluster familiari. Tre sono concentrati all’Arenella, nella zona ospedaliera. Uno verso il confine tra Vomero e Chiaia. “L’Asl Napoli 1 è impegnata a contenere, con i necessari controlli territoriali – afferma-, un focolaio di contagio che è emerso nella città di Napoli, nell’area del Vomero. È urgente anche qui, ampliare e rendere rigorosi i controlli. Dovrebbe essere chiaro a tutti che i comportamenti scorretti offendono e danneggiano la stragrande maggioranza dei cittadini che rispetta le regole con grande spirito di sacrificio. Così come dovrebbe essere chiaro che più si è responsabili, prima finisce questa emergenza”. Poi un avvertimento: “È evidente che il permanere di situazioni di rischio renderebbe inevitabili misure territoriali di quarantena ancora più pesanti”. È la strategia dell’apprensione, per indurre i cittadini a rispettare le misure di contenimento. “Il monitoraggio quotidiano dei casi di contagio in Campania – avvisa De Luca-, fa rilevare la presenza di interi gruppi familiari positivi. La situazione è preoccupante in alcune realtà della provincia di Napoli, dove nei giorni scorsi si sono registrati comportamenti poco responsabili da parte di gruppi di cittadini”. Si registrano 61 casi a Casoria; 58 a Giugliano; 52 a Pozzuoli; 52 a Marano; 49 ad Afragola; 36 a Frattamaggiore e Frattaminore, per un totale di 308 contagi. “L’Asl Napoli 2 – aggiunge il governatore – è impegnata in un lavoro straordinario per ricostruire la catena di rapporti avuti dai contagiati, ed evitare la diffusione dell’epidemia. Ma è necessario avere comportamenti rigorosi, e non i rilassamenti che in quei territori si sono registrati, con centinaia di persone in mezzo alle strade. Invito le Forze dell’ordine, le unità dell’Esercito, le Polizie municipali a sviluppare il più rigoroso controllo per contrastare atteggiamenti scorretti”.

Nell’invitare la cittadinanza a restare in casa, il presidente della V municipalità, Paolo De Luca scrive su Facebook: “Apprendo, con non poco rammarico, l’aumento dei contagiati da Covid 19, riscontrato presso i quartieri Arenella e Vomero. Ho immediatamente avuto un confronto con i vertici Asl con i quali tra l’altro ho interlocuzione dall’inizio della epidemia ed intendo chiarire sin da subito che più che parlare di focolai è corretto parlare di alto numero di contagi. Questo non deve però generare e diffondere allarmismi”. Paolo De Luca rammenta: “La nostra Municipalità ospita la zona ospedaliera più grande del Mezzogiorno così come quella commerciale fra le più grandi d’Europa, mercati all’aperto, innumerevoli professionisti appartenenti a tutte le categorie ed in particolare a quella della sanità. Registriamo numerosi concittadini appartenenti alle categorie sanitarie a rischio. Il tutto in un territorio con una densità abitativa altissima (il doppio della media cittadina), fra le più alte di Italia e d’Europa”. Quindi “occorre necessariamente tenere in conto tutto questo”. Una critica alla Regione arriva dai Verdi del comune di Napoli. “È pericoloso in un momento delicato come questo diffondere questo genere di notizie – spiega il consigliere comunale dei Verdi Marco Gaudini insieme al consigliere municipale Giovanni Greco -: è necessaria invece chiarezza su eventuali problematiche esistenti nella V Municipalità. Si proceda alla stesura di numeri precisi in merito ai contagiati e a coloro per i quali è stato disposto l’isolamento domiciliare, quartiere per quartiere. Siamo certi che solo così si possa arginare il panico generato da informazioni incomplete. Chiediamo anche di conoscere eventuali criticità presenti nelle Rsa della zona collinare della città: sono molti i cittadini preoccupati che ci chiedono chiarezza. A questo si accompagni uno screening sanitario di massa che garantisca l’aumento del numero di tamponi effettuati: solo attraverso un monitoraggio serio e massiccio si potrà passare alla fase 2”.

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