Invasione di soldati a Napoli come ai tempi dei sabaudi. Alfano invia 250 militari per la sicurezza

Il ministro degli Interni annuncia che da oggi le unità dell’Esercito saranno impegnate in operazioni ad alto impatto sul territorio

C’è qualcosa di nuovo oggi nell’aria anzi di antico. Perché da oggi a Napoli 250 militari saranno impegnati in operazioni ad alto impatto sul territorio. Come ai tempi dell’invasione sabauda. Questa è la risposta che il Viminale dà in materia di sicurezza. Non si parla né si parlerà di programmi per combattere il disagio sociale per le fasce a rischio. Nulla che riguardi l’istruzione, in una città dove l’evasione scolastica raggiunge punte del 25% in alcune aree. La scelta di inviare l’esercito era stata anticipata dal ministro Alfano durante il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza a cui aveva partecipato due settimane fa. L’opzione militare però ha trovato l’opposizione del sindaco de Magistris, con qualche distinguo. “Queste unità di rinforzo – afferma Alfano – rappresenteranno con più forza il presidio di legalità che noi intendiamo contrapporre agli episodi di violenza e di recrudescenza della criminalità e alle faide interne che in questo momento caratterizzano le azioni criminali, potenziando il controllo del territorio e rafforzando la fiducia dei cittadini nelle istituzioni”. “A un piano complessivo – prosegue il ministro – che si basa su cinque pilastri e del quale l’impiego di queste 250 unità costituisce una parte essenziale. Gli altri punti sono più sinergia e raccordo tra gli apparati investigativi coordinati dalla magistratura, più investigatori con il distacco di operatori dei reparti speciali Sco, Ros, Scico e Dia, più impianti di videosorveglianza, più efficienza nelle chiamate di emergenza anche grazie all’attivazione in Campania del Nue, 112”. Una strategia securitaria, insomma. Ne vedremo gli effetti.

(Foto difesa.it)

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