I “Dorotei” preparano la liquidazione del M5s, pronta una scissione per entrare nel Pd

L’appartamento romano di Vincenzo Spadafora riferimento del partito trasversale

L’appartamento privato romano del ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora(ex democristiano, ex verde e da qualche anno pentastellato) è diventato  il punto di  riferimento delle riunioni ristrette dei componenti di  una sorta di partito trasversale che ha l’obiettivo di concretizzare  nuovi equilibri politici a Napoli, in provincia e nella Regione. Chi è Spadafora? Nato ad Afragola 45 anni fa, debutta nella politica nel ’98 come segretario particolare dell’allora presidente della Regione Campania Andrea Losco, dell’Udeur. Poi si avvicina ai Verdi lavorando nella segreteria di Alfonso Pecoraro Scanio. Ma il salto avviene nel 2006 quando col governo Prodi diventa capo segreteria di Francesco Rutelli, ministro dei Beni Culturali. Due anni dopo diventa presidente di Unicef Italia. E in questi anni nascono anche anche i rapporti col Vaticano. In particolare con don Ottavio de Bertolis, “il mio padre spirituale”, dice in più di un’intervista. Finita l’esperienza con Rutelli prosegue la sua ascesa politica. Contribuisce a far nascere il movimento giovanile della Margherita, ha tempo di avvicinarsi a Italia Futura, il movimento ideato da Luca Cordero di Montezemolo. Nel 2011 è istituita la figura in Italia del Garante per l’Infanzia, ruolo che ricopre grazie anche alla stima che si guadagna da parte di Mara Carfagna, allora ministra alle Pari Opportunità del governo Berlusconi. Nel 2016 conclusa l’esperienza nell’Authority la sua storia politica incrocia M5S e diventa stretto collaboratore di Luigi Di Maio, di cui diventa responsabile delle relazioni istituzionali: lo accompagna in alcuni appuntamenti all’estero come all’Università di Harvard, a Londra nell’aprile 2016 nel ‘pranzo con i vertici della Trilateral’ e in Israele. Alle elezioni politiche del 2018 viene candidato dal Movimento 5 Stelle nel collegio uninominale di Casoria che vince con il 59,4%, venendo quindi eletto deputato. Il 12 giugno diventa sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega alle pari opportunità e ai giovani nel Governo Conte di 5 Stelle e Lega. Attualmente svolge il ruolo di ministro dello Sport del governo Conte 2. Spadafora, negli ultimi giorni ha sistematicamente ignorato, snobbato  le istanze, le critiche della base, degli attivisti, dei portavoce del Movimento 5 Stelle di Napoli e della Campania disertando l’ultima assemblea svoltasi all’Hotel Ramada. Assemblea che quasi all’unanimità ha dato un parere negativo a qualsiasi alleanza con il partito democratico. Spadafora, indifferente alle nette posizioni assunte dalla base del Movimento, ha continuato a partecipare alle riunioni, summit, incontri nelle trattorie romane per discutere, decidere in merito alle  prossime elezioni regionali in Campania  alcuni appuntamenti elettorali previsti nella provincia partenopea. Nelle ultime ore, ha incontrato il vice segretario del Pd, Andrea Orlando, l’ex sindaco di Villaricca e attuale parlamentare del Pd Lello Topo, il pediatra piddino vomerese Paolo Siani(amico del sindaco Luigi de Magistris) per definire un vero e proprio patto politico, candidati e liste. Il pentastellato afragolese starebbe già definendo la sperimentazione di un cosiddetto “laboratorio politico” a Giugliano in Campania legittimando un’alleanza organica con il partito democratico. Una vera e propria fuga in avanti. Pronto un accordo per la presidenza della Regione Campania. Circolano con insistenza i nomi di Raffaele Cantone, Paolo Siani e Sergio Costa.  E non finisce qui. Stando ad alcune indiscrezioni trapelate dai “palazzi romani” Spadafora, il presidente della Camera Roberto Fico e dai parlamentari pentastellati Luigi Gallo e Salvatore Micillo sarebbero pronti per favorire una scissione del Movimento e costituire una nuova formazione politica disponibile a stipulare un patto di ferro con il nuovo partito che nascerà a seguito dello scioglimento del Pd, previsto nell’arco di un anno.  Dunque, Spadafora, Fico, Gallo sarebbero pronti per attuare la liquidazione politica del Movimento 5 Stelle e concretizzare il passaggio presso altri lidi per garantirsi poltrone, potere e sottopotere. Un tradimento.  Comportamento da veri “dorotei”. I dorotei  erano i componenti di una corrente della Democrazia Cristiana che nacque nel Convento di Santa Dorotea. Si caratterizzavano per l’attaccamento al potere, l’occupazione del potere e la disinvoltura con la quale si alleavano a destra  o a sinistra nel partito. Altra caratteristica dei dorotei:  il collegamento poco trasparente con alcuni settori economici.  

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