Gli diede del bandito in un post, Mastella querela la consigliera-antagonista de Majo

La neo eletta al consiglio comunale di Napoli aveva scritto: “Le esperienze di occupazione ed autogestione sono messe in pericolo dal governo dei banditi tipo Mastella”. Il sindaco di Benevento: “Agirò in sede penale e civile”

Aveva scritto su Facebook che “le esperienze di occupazione ed autogestione sono messe in pericolo dal governo dei banditi tipo Mastella”. E il neo sindaco di Benevento si è offeso. Clemente Mastella ha annunciato una querela ed una richiesta di risarcimento danni in sede civile nei confronti di Eleonora de Majo, consigliere comunale di Napoli eletta nella lista Dema, del sindaco De Magistris, ed esponente dei movimenti. Il post di de Majo porta la data del 27 “Sono stupito da tanta cafonaggine – dichiara Mastella – questa Carneade di Napoli non conosce né la storia né le persone e mi chiedo da dove possa trarre il diritto per offese così gravi. Agirò in sede penale e civile nei suoi confronti”.

 

DE MAJO NON ARRETRA – “Apprendo adesso della querela ai miei danni da parte del neoeletto sindaco di Benevento Clemente Mastella. Il motivo sarebbe ancora una volta un post su facebook che scrissi in occasione di un’ assemblea alla quale ho partecipato qualche giorno fa, proprio a Benevento, in difesa delle occupazioni abitative e degli spazi sociali e culturali ai quali lo stesso Mastella ha dichiarato guerra”. Così si apre un post di Eleonora de Majo. “La prima cosa che voglio sia chiara – scrive la consigliera – è che il mio diritto di parola, di valutazione e di critica politica anche radicale non si fa di certo intimidire dalle minacce a ricorsi in tribunali. Né in questa occasione né in futuro. Nel testo che accompagna la minaccia di querela Mastella mi accusa di non conoscere le storie delle persone in questione. A me – prosegue de Majo – la storia invece è molto chiara. Parliamo di un uomo che ha occupato la poltrona parlamentare ininterrottamente dal 1976 al 2008, che ha avuto ruoli assai rilevanti dentro quasi tutti i governi che si sono avvicendati negli ultimi quindici anni; parliamo del principale imputato del processo Why Not, intentatogli all’epoca proprio da Luigi de Magistris, allora PM. Questo poi volendo tralasciare gli innumerevoli scandali che hanno coinvolto recentemente la famiglia Mastella, in primis la moglie Sandra Lonardo”.

 

“Tuttavia ci tengo a sottolineare – aggiunge de Majo – che per cultura politica sono convinta che il motivo per cui Mastella merita di essere annoverato tra i politici che hanno gestito e amministrato il nostro sud con fare banditesco non è tanto legato alle vicende giudiziarie, che in Italia soprattutto quando riguardano politici del suo ‘calibro’ spesso si chiudono con un nulla di fatto. Mastella è si un bandito ma lo è soprattutto per le immense responsabilità politiche che lo hanno reso complice e parte attiva di quella storia di deliberata volontà di devastazione, saccheggio e predazione a cui è stato condannato il nostro meridione negli ultimi decenni”.

 


La neo eletta conclude: “Direi al caro Mastella che la sua querela è più che altro una medaglia per chi, come noi attivisti dei centri sociali, intende la politica non come coacervo di affari ed interessi ma come possibilità di riscatto e miglioramento delle vite innanzitutto di chi è più debole. E soprattutto gli suggerirei di non perdere tempo su facebook, di smettere di essere ossessionato da de Magistris e adesso addirittura dai suoi consiglieri e di pensare piuttosto a fare l’amministratore, preoccupandosi innanzitutto dell’emergenza abitativa e dei diritti sociali negati per i quali si battono da anni gli attivisti e le attiviste beneventani”.

(Foto Clemente Mastella/Fb)

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