Giugliano in Campania, demolito il Villaggio Zaccaria. Cancellata la Storia

Scellerata scelta politica dell’amministrazione comunale flegrea. Indifferenti il sindaco di Città Metropolitana, Luigi de Magistris, la soprintendenza, le associazioni ambientaliste e civiche

Stamattina a Giugliano in Campania, comune della provincia di Napoli è stato demolito il Villaggio Zaccaria, demolita la Storia per dare spazio alla costruzione di un complesso residenziale di 48 appartamenti, supermercati, piscine. Nascerà il cosiddetto “Borgo Zaccaria”. Un intervento gestito da un gruppo immobiliare. Il Villaggio Zaccaria è stato costruito in epoca medioevale sui resti di una villa rustica romana, una di quelle che costituivano il sistema territoriale di Liternum cioè la città vera e propria con il foro , la basilica i teatri e gli edifici “urbani” e la griglia delle ville rustiche dove si producevano i pregiati prodotti agricoli della Campania Felix e nel contempo si “presidiava” il territorio. Nel 1700 divenne un feudo baronale con tanto di case a corte e una chiesa dedicata a San Francesco D’Assisi, di impianto cinquecentesco e decorazioni a stucco di ispirazione barocca. L’elemento architettonico di maggior rilievo era sicuramente rappresentato da una Chiesa dedicata a S. Francesco d’Assisi, che ha rivestito il ruolo di parrocchia rurale sino agli anni ’40. L’impianto originale della Chiesa risale presumibilmente al sec. XVI.  Una demolizione autorizzata dall’amministrazione comunale di Giugliano. Indifferenti, silenti il sindaco di Città Metropolitana(ex Provincia), Luigi de Magistris, la  Soprintendenza ai beni culturali, le associazioni ambientaliste, ecologiste, civiche. Stamattina è stato abbattuto un bene comune che poteva essere valorizzato, rivalutato. Invece, è stata assunta una scellerata scelta politica amministrativa: l’edificazione di nuovi dormitori in una Città senza parchi e spazi di aggregazione e di sapere

Il Progetto Borgo Zaccaria

Oltre alla demolizione dei volumi esistenti e la realizzazione di nuovi edifici, è previsto l’ampliamento del 35 per cento del volume preesistente.

CiCre

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