
Lorenzo Forte (Comitato Salute e Vita) dopo il sequestro dello stabilimento salernitano accusato di inquinamento: “Il nostro pensiero va ai morti e ai feriti di questa guerra non dichiarata. Andremo alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo e ne risponderà chi poteva fermare ‘il mostro” e non l’ha fatto”
Il giorno dopo il sequestro delle Fonderie Pisano, esultano i comitati ambientalisti che da anni sono in lotta. “Abbiamo combattuto per anni contro la fabbrica per avere giustizia – dice Lorenzo Forte, presidente della Associazione Salute e Vita – non ci fermiamo, andiamo avanti per chiedere giustizia piena ci fermeremo solo quando tutte le responsabilità ed i responsabili pagheranno il loro conto con la giustizia”. Gli attivisti hanno tenuto una conferenza stampa a Salerno. “Continuiamo a lottare per chi non c’è più – aggiunge Forte -per restituire la libertà a chi lotta, per sconfiggere il cancro. Il nostro pensiero va ai morti e ai feriti di questa guerra non dichiarata”. Forte spiega che il comitato è deciso ad andare davanti Corte Europea dei diritti dell’Uomo e “nei prossimi mesi lavoreremo per dimostrare scientificamente il nesso di causalità tra al fabbrica e gli ammalati e i morti. Prendiamo atto che la politica, il Comune di Salerno e gli altri enti, che avrebbero potuto fermare ‘il mostro’ da molti anni – afferma – non l’hanno fatto, pertanto devono rispondere delle loro responsabilità per non aver fatto il proprio dovere a tutela della salute dei cittadini”. Grande soddisfazione esprimono anche gli attivisti del del Presidio Permanente, guidati da Martina Marraffa. Malumore e preoccupazione invece per i dipendenti dello stabilimenti di via dei Greci.
(Foto Martina Marraffa/Fb)