Brexit, l’Ue dei banchieri vuol cacciare subito il Regno Unito. Ma spunta nuovo referendum

Merkel: “Le trattative non possono durare in eterno ma tocca alla Gran Bretagna muovere i suoi passi”. Sono già 1,5 milioni le firme per chiedere una nuova consultazione sull’uscita dall’Europa. E la Scozia pensa a un altro voto per l’indipendenza

Lo choc Brexit provoca le prime reazioni. Una petizione lampo per chiedere un nuovo referendum, con l’obiettivo di ribaltare il risultato. E inoltre anche l’annuncio di una seconda consultazione popolare per l’indipendenza della Scozia, e la richiesta del governo scozzese di “discussioni immediate” con Bruxelles. Intanto, le cancelliere europee fanno come nella favola della volpa e l’uva, e chiedono a Londra un’uscita rapida dall’Ue.
I cinque ministri degli esteri dei Paesi fondatori si sono incontrati a Berlino per stabilire le prossime mosse.

“Quello tra l’Ue e il Regno Unito non sarà un divorzio consensuale – dice Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione Ue – ma non è stata neppure una grande storia d’amore”. Angela Merkel mette fretta al governo britannico: “Le trattative non possono durare in eterno ma tocca alla Gran Bretagna muovere i suoi passi. Immagino che anche la Gran Bretagna voglia mettere in pratica le decisioni del referendum. Non mi bloccherei sulla questione dei tempi brevi. L’importante è che fino a che l’accordo di uscita non viene definito, la Gran Bretagna resta membro a pieno titolo dell’Ue con tutti i diritti e i doveri. Di questo ho parlato con il premier David Cameron”.
Intanto la petizione per chiedere un nuovo referendum sulla Brexit ha superato il milione e mezzo di firme. Lo si legge sul sito del governo britannico dove sono pubblicate tutte le petizioni che poi vengono sottoposte alla commissione incaricata di valutarle per eventualmente sottoporle al parlamento. Sul sito petition.parliament.uk le firme aumentano di minuto in minuto. E muove i suoi passi anche la Scozia, territorio nel quale il Remain è prevalso. Il primo ministro Nicola Sturgeon ha invocato “l’avvio immediato” di negoziati fra l’Ue e la Scozia per “difendere gli interessi” del popolo scozzese.

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